Basta un clic e si potrà accedere ai servizi della Pubblica amministrazione. Non solo. Con lo Spid il cittadino beneficerà, con pochi e semplici passaggi, di una serie di vantaggi in termini di tempo e di qualità del servizio erogato. Ma cosa è lo Spid? Spid sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale ed è già stato richiesto da 21 milioni di italiani. Con il Sistema Pubblico di Identità Digitale l’utente entra in contatto con la vasta rete di uffici della Pa e anche dei privati che vi hanno aderito. Sconosciuto ai più fino a qualche mese fa la pandemia ha fatto esplodere l’utilizzo di questo strumento, che ormai è indispensabile per l’adempimento di numerose pratiche.
Come si ottiene lo Spid
Per ottenere lo Spid bisogna essere maggiorenni, essere in possesso di un documento di riconoscimento valido, della tessera sanitaria e del codice fiscale (la tessera è sufficiente in quanto riporta anche i dati del secondo), una mail e un cellulare personale. Anche gli italiani residenti all’estero possono richiedere lo Spid. Occorre poi fare riferimento a uno tra gli identity provider autorizzati dall’Agenzia per l’Italia Digitale: Intesa, Tim, Poste italiane, Aruba, Namirial, Sielte, Register, Infocert e Lepida. Le modalità di concessione cambiano a seconda dell’operatore e alcuni chiedono un corrispettivo. L’utilizzo dello Spid, invece, è sempre gratuito. Con l’inserimento dei dati anagrafici si passa a creare le credenziali e da qui si arriva all’ultimo passaggio, relativo al riconoscimento della persona che può essere fatto:
- di persona, recandosi presso l’ufficio dell’identity provider
- mediante webcam
- con la CIE, Carta d’Identità Elettronica o con il passaporto elettronico, previa autenticazione con le relative applicazioni dei gestori
- con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
I tre livelli di sicurezza dello Spid
Espletate tutte le procedure relative alla registrazione e al riconoscimento, all’utente verranno consegnate username e password da utilizzare per accedere alla piattaforma dei servizi digitali. Lo Spid prevede tre livelli di sicurezza ed è compito del richiedente scegliere l’opzione. Il primo livello è quello più diffuso e prevede solo l’utilizzo dei due codici sopra menzionati, altrimenti si può far ricorso ad altri due stadi: il secondo, necessario per servizi che necessitano di maggiori standard di tutela, rende obbligatorio l’”Otp” – one time password – un codice di accesso temporaneo inviato tramite sms al numero di cellulare immesso nel sistema che consente di usufruire del servizio richiesto; il terzo livello necessita, oltre alle abituali credenziali di accesso, di ulteriori strumenti che sono concessi solo dall’identity provider.
Dal bonus Cultura al Cashback: a cosa serve lo Spid
Lo Spid è necessario per interagire con la Pubblica amministrazione e le strutture private che ne hanno fatto richiesta, ma anche per ottenere una serie di servizi aggiuntivi ormai entrati a far parte del quotidiano. Molte famiglie lo utilizzano per l’iscrizione dei propri figli alle scuole primarie e secondarie, i ragazzi per richiedere il bonus Cultura concesso a chi compie 18 anni, dalla scorsa estate è necessario per avere il bonus Vacanze e per aderire al programma del Cashback. Con lo Spid si può pagare il bollo auto, dialogare con l’Inps, avere la certificazione ai fini Isee, compilare il 730 dell’Agenzia delle Entrate e accedere ai servizi dell’Inail. Sono tante e diverse le opportunità offerte dal Sistema Pubblico di Identità digitale, impossibile elencarle tutte. Non da ultimo, è richiesto per presentare la domanda per la concessione del Reddito di Cittadinanza.
La possibilità di delega
Al fine di ridurre il digital divide nel Recovery Plan è previsto un sistema di deleghe. Un’opportunità, questa, che si rivolge in particolare alle persone anziane, che possono delegare un familiare munito di Spid ad accedere alla piattaforma dei servizi progettata dall’Agenzia.
Gestione della privacy e tutela dei dati
L’AgId e il Garante vigilano sul rispetto delle regole e del trattamento dei dati garantendo la protezione degli stessi. I dati comunicati agli identity provider non possono essere utilizzati per finalità commerciali né ceduti a terzi o usati senza l’autorizzazione dell’utente.