Spesa militare, in Europa mai così alta dalla Guerra Fredda

Redazione
24/04/2023

Nel 2022, anno segnato dall'invasione russa dell'Ucraina, i Paesi europei hanno speso il 13 per cento in più per i propri eserciti. Lo evidenzia un rapporto del Sipri.

Spesa militare, in Europa mai così alta dalla Guerra Fredda

La spesa militare in Europa nel 2022 ha superato il livello raggiunto alla fine della Guerra Fredda. Lo evidenzia l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma. Secondo un rapporto del Sipri, il continente europeo ha speso (al netto dell’inflazione) il 13 per cento in più per i propri eserciti nell’anno segnato dall’invasione russa dell’Ucraina, rispetto a quello precedente. Si tratta dell’aumento più consistente in oltre tre decenni, per un livello di spesa che non si vedeva dal 1989, anno della caduta del Muro di Berlino.

Spesa militare, in Europa mai così alta dalla Guerra Fredda. Nel 2022 i Paesi europei hanno speso il 13 per cento in più.
Oleksii Reznikov, ministro della Difesa ucraino (Getty Images)

Kyiv ha aumentato la spesa di sette volte, per Mosca +9,2 per cento

La sola Ucraina ha aumentato la spesa militare di sette volte, raggiungendo i 40 miliardi di euro, pari a un terzo del suo Pil. A ciò vanno aggiunte le donazioni di armi dall’estero, che però gli altri Stati hanno pagato. La spesa russa è invece aumentata del 9,2 per cento. Ma anche eliminando le due nazioni in guerra e in generale i costi legati al conflitto, la spesa in Europa sarebbe salita comunque. Nel 2022 ha raggiunto quota 435 miliardi di euro: è già aumentata di oltre un terzo in dieci anni e il Sipri prevede che la tendenza continui ad accelerare nel prossimo decennio.

Spesa militare, in Europa mai così alta dalla Guerra Fredda. Nel 2022 i Paesi europei hanno speso il 13 per cento in più.
Soldati ucraini nei pressi di Bakhmut (Getty Images)

A spingere gli aumenti la guerra in Ucraina e le tensioni in Asia orientale

In tutti i continenti nel 2022 la spesa ha raggiunto un nuovo massimo di 2.033 miliardi di euro, cifra pari al 2,2 per cento del Pil globale: a livello mondiale si tratta dell’ottavo anno consecutivo di aumento degli investimenti negli eserciti, spinti dal conflitto in Ucraina, «che sta facendo lievitare i bilanci europei, ma anche dalle tensioni irrisolte e crescenti in Asia orientale», ha spiegato il ricercatore Nan Tian, uno dei coautori dello studio. Dopo essere diminuita notevolmente negli Anni Novanta, la spesa militare globale è aumentata a partire dagli Anni Duemila. Inizialmente è stata trainata dai grandi investimenti della Cina nelle forze armate, poi dalla recrudescenza delle tensioni tra Russia e Ucraina a seguito dell’annessione della Crimea nel 2014.

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Gli Usa spendono il 39 per cento del totale, segue la Cina: 13 per cento

Gli Stati Uniti, da soli, hanno speso il 39 per cento della cifra totale del 2022. Insieme alla Cina (13 per cento), arrivano a coprire più della metà degli investimenti militari complessivi. Russia (3,9 per cento), India (3,6 per cento) e Arabia Saudita (3,3 per cento) seguono molto staccate. Per quanto riguarda l’Europa, il Regno Unito (3,1 per cento) è il principale investitore: sesto al mondo davanti a Germania (2,5 per cento) e Francia (2,4 per cento). I dati comprendono i costi delle donazioni all’Ucraina. Spendono poco, ma hanno aumentato sensibilmente il budget militare nell’ultimo decennio Polonia, Paesi Bassi e Svezia. Le importazioni di armi in Europa sono quasi raddoppiate (+93 per cento) nel 2022, soprattutto a causa delle massicce forniture all’Ucraina, diventata la terza destinazione mondiale degli armamenti. In tutto questo si sfregano le mani i produttori di armi e veicoli militari. Sorridono in particolare gli Stati Uniti: le esportazioni di Washington, già di gran lunga le prime al mondo nel 2021, hanno visto un aumento di quasi il 50 per cento lo scorso anno.