C’è vita nello spazio? Siamo soli nell’universo? Gli alieni e gli Ufo esistono? Mentre i terrestri, per anni, hanno guardato il cielo in cerca di risposte, c’è chi potrebbe aver sostenuto il nostro sguardo da una posizione privilegiata. Al termine di una nuova ricerca, infatti, gli astronomi avrebbero individuato ben 1715 sistemi stellari nel nostro “vicinato cosmico”, 46 dei quali, negli ultimi cento anni sarebbero stati in posizione ottimale per intercettare dei segnali chiari dell’esistenza umana, cioè le trasmissioni radiofoniche (e in parte quelle televisive). All’interno di questi sistemi, poi, sono 29 i pianeti potenzialmente abitabili dai quali assistere a un transito terrestre – attorno al Sole – e dai quali origliare quelle trasmissioni.
Come individuare i pianeti
Per comprendere quali siano i sistemi solari vicini, e in una buona posizione per osservare un transito terrestre, gli studiosi Lisa Kaltenegger (dell’Istituto Carl Sagan dell’Università Cornell) e Jackie Faherty (del Museo Americano di storia naturale) hanno usato il catalogo Gaia dell’Agenzia spaziale europea: da lì, inoltre, hanno identificato 2034 sistemi solari entro i 100 parsec, cioè 326 anni luce, che potenzialmente avrebbero potuto individuare un transito terrestre in un momento compreso tra i 5000 anni fa e i 5000 anni nel futuro. «Solo poche stelle entro i 100 parsec avrebbero potuto vedere la Terra in transito», ha detto la professoressa Beth Biller dell’Istituto di Astronomia dell’Università di Edimburgo: «Il metodo del transito però necessita di un allineamento molto preciso tra il pianeta, la sua stella e il Sole, e solo così il pianeta è rilevabile. Non è semplice».
Da dove ci guardano
Sono migliaia, in generale, i pianeti rilevati oltre il sistema solare: la maggior parte di questi (circa il 70 per cento) è individuato nel momento in cui passa davanti alla propria “stella ospite”, bloccando parte della luce che raggiunge i telescopi. I prossimi osservatori, come il James Webb Space Telescope della Nasa, invece, cercheranno segni di vita sugli esopianeti (quelli non appartenenti al Sistema solare) analizzando la composizione delle loro atmosfere.
La stella Ross128, una nana rossa nella costellazione della Vergine, si trova a circa 11 anni luce di distanza, quindi è abbastanza vicina per ricevere le trasmissioni terrestri. Attorno, ha un pianeta grande quasi il doppio della Terra, e qualsiasi forma di vita adeguatamente attrezzata avrebbe potuto individuare un transito terrestre per più di 2000 anni, ma il punto di osservazione si è perso 900 anni fa. Attorno alla stella Teegarden, a 12,5 anni luce di distanza, ruotano invece due pianeti: se ci dovesse essere vita su almeno uno di questi, i suoi abitanti sarebbero in un’ottima posizione per osservare i transiti della Terra tra 29 anni. A 45 anni luce di distanza si trova la stella Trappist-1, abbastanza vicina da poter origliare le trasmissioni terrestri: attorno, ruotano sette pianeti, quattro dei quali si trovano in una zona temperata e abitabile. Per loro, però, non sarà possibile assistere a un transito terrestre per altri 1642 anni, come si legge su Nature.
Il rapporto sugli Ufo
Lo studio arriva in un momento particolare per le ricerche sullo spazio e sugli alieni: è attesa a giorni la pubblicazione del rapporto del Pentagono sugli Ufo, anticipato dal New York Times, in cui si dirà che l’esistenza degli oggetti volanti non identificati non è confermata né smentita. Eppure, adesso, sappiamo che qualcuno potrebbe averci guardato, anche solo di sfuggita, e potrebbe aver origliato le nostre conversazioni.