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Spazio angusto

Pechino ha inviato una lettera alle Nazioni Unite in cui chiede il rispetto dei regolamenti condivisi sull’attività in orbita. Il paese del Dragone ha spiegato di aver dovuto spostare i propri satelliti per evitare collisioni con quelli che fanno capo a Elon Musk.

28 Dicembre 2021 13:2628 Dicembre 2021 13:26 Redazione
In un comunicato all'Onu, la Cina ha detto di aver dovuto evitare collisioni nello spazio fra la stazione spaziale Tiangong e i satelliti di Elon Musk

La Cina entra in rotta di collisione con il magnate Elon Musk, nel senso più letterale del termine. Come riporta il Guardian, il Dragone ha presentato un rapporto alle Nazioni Unite in cui ha dichiarato di aver dovuto spostare la sua stazione spaziale per evitare scontri con alcuni satelliti americani. Nello specifico, si tratta della rete Starlink che Elon Musk e la sua SpaceX hanno creato all’esterno dell’atmosfera.

In un comunicato all'Onu, la Cina ha detto di aver dovuto evitare collisioni nello spazio fra la stazione spaziale Tiangong e i satelliti di Elon Musk
Il passaggio dei satelliti della rete Starlink di SpaceX visto dalla Terra (Getty)

Le potenziali collisioni risalgono a luglio e ottobre scorsi

Secondo quanto si legge nel rapporto, le autorità cinesi hanno dovuto implementare nella stazione spaziale di Tiangong alcune misure di prevenzione contro gli incidenti per evitare impatti con i satelliti della rete americana Starlink. Durante i mesi di luglio e ottobre, alcune delle 1600 apparecchiature lanciate in orbita da SpaceX si sono avvicinate troppo alla stazione cinese, rischiando una collisione. «La Cina chiede al segretario generale delle Nazioni Unite di condividere queste informazioni con tutti i firmatari del Trattato sullo spazio extra-atmosferico», si legge nella nota. «Tutti gli Stati devono infatti assumersi le responsabilità anche per le attività di organismi non governativi».

Jonathan McDowell, astrofisico dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, ha dichiarato al Guardian che si tratta di una mossa insolita da parte della Cina. È molto raro che un paese presenti un reclamo tramite un bollettino informativo. Il rischio di collisione però sta diventando sempre più frequente nello spazio a causa dell’ingente numero di satelliti in orbita. «Starlink ricopre un ruolo importante in tutto questo», ha detto McDowell, in riferimento al fatto che la compagnia di Elon Musk SpaceX lancerà 12 mila satelliti nei prossimi anni.

Il ruolo della Cina e la nuova era dello spazio

Nemmeno Pechino sarebbe però esente da colpe. «Occorre ricordare che anche la stazione spaziale americana ha dovuto evitare numerosi incidenti con le apparecchiature cinesi», ha continuato l’astrofisico. «Negli ultimi 10 anni, diversi pezzi del test anti-satellitare cinese del 2007 hanno rischiato di danneggiare gli Stati Uniti. Insomma, la Cina non può vantare un grande record di pulizia. L’evento con una maggiore diffusione di immondizia nel cosmo è opera sua». Intanto, ciò che è certo è che la ricerca nello spazio sta entrando in una nuova era. «Lì sopra sta diventando sempre più affollato con l’aumento di detriti e di nuove apparecchiature», ha concluso McDowell. SpaceX al momento non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda.

LEGGI ANCHE: L’azione di Australia, Usa e Giappone per pulire lo spazio dai detriti

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