Il bilancio provvisorio della sparatoria è di quattro morti: nell’isola tunisina di Djerba nell’est del Paese, due fedeli, che stavano partecipando a un pellegrinaggio ebraico alla sinagoga di Ghriba, sono stati uccisi ieri sera in un attacco guidato da un uomo della marina tunisina che ha ucciso anche due colleghi, prima di essere fermato.

Chi sono le vittime della sparatoria in Tunisia
Secondo un comunicato stampa del ministero degli Esteri tunisino, tra i due fedeli uccisi, uno di loro era un uomo di nazionalità francese di 42 anni, mentre l’altra vittima è un tunisino di 30 anni. Le loro identità non sono state rivelate. Dopo l’attacco, l’ambasciata francese a Tunisi ha dichiarato di aver aperto «una unità di crisi» e di aver istituito un numero di emergenza. L’attacco – come riportato dal quotidiano francese Tf1 e come confermato dal ministero – è avvenuto in due fasi: l’uomo della marina ha prima sparato uccidendo un suo collega a cui ha sequestrato le munizioni, per poi recarsi alla periferia della sinagoga dove ha aperto il fuoco contro le forze di sicurezza del luogo, prima di essere colpito. I due visitatori della sinagoga sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dall’aggressore mentre altri quattro sono rimasti feriti e traportati in un ospedale. Anche un altro ufficiale è stato ucciso e altri cinque feriti, sempre secondo il ministero dell’Interno.
La sinagoga era già stata presa di mira nel 2002
L’attacco è avvenuto mentre centinaia di fedeli prendevano parte all’annuale pellegrinaggio ebraico di Ghriba che stava per concludersi martedì sera. La sinagoga era già stata presa di mira nel 2002 da un camion bomba che uccise 21 persone. Intanto il ministero fa sapere che «proseguono le indagini per chiarire i motivi di questo vile attacco».