Tragedia a Pescara, dove nella serata di lunedì 1 agosto 2022 si è consumata una sparatoria a poca distanza dal centro cittadino. Il bilancio dell’agguato, su cui sono in corso le indagini delle forze dell’ordine, è di un morto e un ferito ricoverato in gravi condizioni.
Sparatoria a Pescara
I fatti hanno avuto luogo in un bar all’angolo tra via Ravasco e la Strada Parco. Secondo quanto ricostruito, i due soggetti coinvolti erano seduti nel dehors a prendere un aperitivo quando una persona arrivata in sella ad una moto ha sparato almeno sei colpi nella loro direzione. L’uomo, bardato col casco integrale e ancora ricercato dalle autorità, è poi fuggito per via Vittorio Veneto a tutta velocità.
Una delle cameriere del bar, riparatasi sotto ad un tavolino non appena sono partiti gli spari, ha lanciato l’allarme al 112 e in breve tempo si sono precipitati sul posto sanitari e forze dell’ordine. Una delle due persone verso cui sono stati esplosi i colpi è morta poco dopo l’agguato a causa dei gravi traumi riportati. Si tratta di Walter Albi, 66 anni e iscritto all’albo degli architetti. L’altro, sopravvissuto ma in condizioni critiche, è stato trasferito in codice rosso nell’ospedale più vicino. Quest’ultimo si chiama Luca Cavallito, ha 48 anni ed è un ex calciatore con precedenti penali.
Ipotesi regolamento di conti
Presenti sul luogo della sparatoria anche il questore di Pescara Luigi Liguori, il dirigente della Mobile Gianluca Di Frischia e il sindaco Carlo Masci. Quest’ultimo ha spiegato che “le modalità sembrano sicuramente da regolamento di conti: chi ha sparato è un professionista e non uno che ha improvvisato“. L’ipotesi più accreditata è infatti che l’uomo che ha premuto il grilletto avesse un conto in sospeso con le due vittime: la dinamica dell’accaduto è un caso classico, dicono gli investigatori, di ferimenti premeditati che avvengono nel contesto della mala.