Finito sul banco degli imputati dopo l’eliminazione choc negli ottavi di Qatar 2022 per mano del Marocco, Luis Enrique non è più l’allenatore della Spagna. La federcalcio iberica lo ha infatti sollevato dall’incarico. Lascia la panchina delle Furie Rosse dopo poco più di quattro anni e 44 partite, in cui ha collezionato 23 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte.
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— RFEF (@rfef) December 8, 2022
Gli anni sulla panchina della Spagna e il dramma della morte della figlia
Luis Enrique era stato nominato commissario tecnico della Spagna il 9 luglio 2018, a seguito delle dimissioni dell’allenatore Fernando Hierro, congedatosi dopo il Mondiale in Russia. Meno di un anno dopo, il 19 giugno 2019, si era dimesso per gravi motivi personali, ovvero i tumore alle ossa della figlia Xana, purtroppo poi morta alla fine di agosto a soli 9 anni. Sostituito temporaneamente dal vice Robert Moreno, Luis Enrique era tornato alla guida delle Furie Rosse a novembre del 2019. Nell’estate del 2021 ha condotto la Spagna fino alla semifinale dell’Europeo, che ha visto prevalere l’Italia (poi vincitrice del torneo) ai rigori. Deludente invece Qatar 2022: la Spagna figurava tra le favorite, ma non è riuscita ad andare oltre gli ottavi, eliminata dal Marocco.

Il tecnico era criticato da stampa e tifosi già prima del Mondiale
Al di là dell’eliminazione, Luis Enrique non godeva di grande sostegno in patria, accusato da stampa e (buona parte dei) tifosi di avere la tendenza a convocare troppi calciatori del Barcellona e pochi del Real Madrid (ha giocato in entrambe le squadre e allenato la prima). Il tecnico veniva inoltre contestato per il suo modo di giocare, un 4-3-3 che punta molto sul possesso palla, senza necessariamente la presenza di un centravanti. E in effetti, il tiki taka non ha pagato in Qatar: dopo lo scintillante 7-0 rifilato alla Costa Rica all’esordio, le Furie Rosse hanno successivamente pareggiato 1-1 con la Germania e perso 2-1 contro il Giappone. Per poi appunto uscire a favore del Marocco. «Ha dato nuovo slancio alla nazionale, con uno stile definito e con un ricambio generazionale», ha scritto la federcalcio dandogli il benservito. Al suo posto sarà promosso Luis de la Fuente, finora tecnico dell’Under 21.

Luis de la Fuente, chi è il nuovo delle Furie Rosse
Ex difensore, Luis de la Fuente ha 61 anni e da calciatore ha militato a lungo nell’Athletic Bilbao, collezionando in sette stagioni 146 presenze in campionato e vincendo due scudetti, una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna. Dopo aver chiuso la carriera, nel corso della quale ha militato anche nel Siviglia e nell’Alaves, nel 2005 è tornato all’Athletic Bilbao come allenatore delle formazioni giovanili. Un anno dopo il passaggio alla prima squadra. Rimasto sulla panchina del club basco fino al 2010 (in due parentesi distinte) e dopo una breve permanenza su quella dell’Alaves, nel 2013 è entrato a far parte della Federcalcio spagnola come tecnico delle categorie inferiori. Nell’estate del 2018, dopo l’addio di Albert Celades, era stato nominato ct dell’Under 21, con cui ha vinto un campionato europeo e l’argento ai Giochi Olimpici.