Fra poco più di un mese, potremo osservare un nuovo cratere sulla Luna. Un razzo di SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, è infatti destinato a schiantarsi sul satellite, verosimilmente il prossimo 4 marzo. Secondo gli esperti, l’evento rappresenterà un’occasione unica per studiare o anche scoprire il materiale sotterraneo. Sebbene raro, tuttavia non si tratterà del primo impatto di matrice umana. Come riporta Ars Technica, nel 2009 la missione LCROSS della Nasa bombardò deliberatamente il cratere Cabeo per individuare la presenza di ghiaccio sui poli.
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Il razzo di SpaceX viaggia senza controllo nello spazio da sette anni
Il razzo Falcon9 da 4 tonnellate di SpaceX è partito dalla Florida nel 2015 nell’ambito di una missione volta ad inviare il Deep Space Climate Observatory della NOAA, satellite meteorologico, verso il cosiddetto punto di Lagrange che dista dalla Terra quattro volte più della Luna ed è situata in linea diretta con il Sole. A quel punto, gli scienziati hanno dovuto abbandonarlo vista la carenza del carburante necessario per il rientro. Da allora, Falcon9 vaga incontrollato nel sistema di gravità Terra-Luna, da cui non ha l’energia sufficiente per sfuggire.

«Segue un orbita un po’ caotica», ha detto il meteorologo Eric Berger ad Ars Technica. In base ai suoi ultimi spostamenti, gli osservatori spaziali ritengono che il razzo di SpaceX stia per infrangersi sulla superficie lunare a una velocità di 2,58 chilometri al secondo. Bill Gray, autore di software per tracciare oggetti vicini alla Terra come asteroidi e comete, ha stimato l’impatto per il prossimo 4 marzo, anche se è ancora ignoto il punto esatto. «Tramite ulteriori analisi, potremo perfezionare l’ora e il luogo precisi, ma ci servono più dati», ha dichiarato l’esperto al Guardian.
L’impatto sulla Luna non sarà visibile dalla Terra
A osservare l’evento saranno il Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa e la navicella spaziale indiana Chandrayaan-2, che orbitano attorno alla Luna. Nulla da fare invece per la Terra. Bill Gray ritiene che l’impatto avverrà sul lato oscuro della Luna ma, anche qualora così non fosse, le speranze di un avvistamento sarebbero molto poche. «La collisione avverrà circa due giorni dopo il novilunio», ha continuato l’esperto, suggerendo che la luce del Sole non aiuterebbe l’osservazione. Sia Berger che Gray sono convinti che l’impatto permetterà nuove scoperte. «Sappiamo già tutto ciò che avviene quando un detrito colpisce la Terra», hanno concluso i due scienziati. «Qui invece possiamo aspettarci qualcosa di nuovo».