Sondaggisti, cosa cambia dopo lo strappo di Calenda: «Più collegi al cdx»

Debora Faravelli
08/08/2022

Svincolata da un'alleanza di centrosinistra, Azione potrebbe presidiare il campo centrista e raggiungere il 10% dei consensi.

Sondaggisti, cosa cambia dopo lo strappo di Calenda: «Più collegi al cdx»

I sondaggisti di alcune tra le più importanti agenzie di rilevazione si sono espressi in merito al cambiamento che porterà l’addio di Calenda dall’alleanza di centrosinistra sulla distribuzione dei consensi. É opinione condivisa che lo smacco farà guadagnare più collegi uninominali al centrodestra ma anche alla stessa Azione, che, senza apparentamenti con Letta e Fratoianni, potrebbe ottenere il 10% dei voti. Soprattutto se si alleasse con Italia Viva, con la quale ci sarebbe anche più concordanza a livello di programmi.

Sondaggisti sullo strappo di Calenda

L’amministratore delegato di Emg Different Fabrizio Masia ha infatti evidenziato che, per Calenda, si apre l’opportunità di un patto con Renzi: se i due si unissero in una lista unitaria, secondo lui potrebbero superare agevolmente le soglie di sbarramento. «Semmai vedo in difficoltà Letta, Fratoianni, Bonelli e Di Maio che intanto perdono qualsiasi aggancio con il centro. Soprattutto dovranno guardarsi dalla competizione con il M5S (atteso al 10%) che si giocherà a sinistra, visto che i grillini si etichettano come forza progressista», ha aggiunto.

Il centrodestra, ha continuato, è ora in forte vantaggio nei collegi uninominali sia alla Camera e sia al Senato. A suo parere è quindi credibile uno scenario che assegni un’ampia maggioranza dei collegi uninominali a Meloni e ai suoi alleati determinando così una maggioranza schiacciante in Parlamento.

Della stessa opinione l’analista di YouTrend Martina Carone, la quale ha confermato che la rottura del patto tra Calenda e Letta rende il centrosinistra estremamente vulnerabile rispetto agli avversari. La coalizione guidata dal segretario dem, ha spiegato, potrebbe uscire dall’angolo solo costruendo un vero campo ampio, operazione sempre più complicata, e soprattutto presentando proposte concrete. «Siamo sicuri che l’antimelonismo e la paura di un governo conservatore sia così mobilitante?», si è chiesta con riferimento al fatto che l’opposizione alla destra sembra l’unico punto (o uno dei pochi) ad unire le forze coinvolte.

“Calenda candidato trasversale”

Antonio Noto, direttore della Noto Sondaggi, ha infine evidenziato come il segretario di Azione, svincolato dal centrosinistra, può puntare ad ottenere un consenso maggiore e soprattutto più trasversale: «Può prendere voti da Forza Italia, dai centristi e da alcuni sostenitori del Pd. C’è un elettorato del Partito Democratico poco fidelizzato, moderato, che può scegliere lui senza imbarazzi perché non è certo ostile a Letta». Andando in fuga solitaria, aumenta anche le possibilità di sognare quota 10%: ha un quoziente di partenza del 7%, avrà più spazio in tv e potrà presentarsi come l’unico elemento nuovo del mercato elettorale.

Insomma: anche se dal punto di vista pratico non guadagnerà molti seggi alle Camere, meglio perdere con un 9 o 10% correndo in solitaria che con un 5% in una coalizione progressista a suo dire disomogenea.