Sondaggi Noto, Fratelli d’Italia tra il 24 e il 25%: cresce anche il M5S

Debora Faravelli
19/08/2022

Il partito di Conte, attestato al 12-13 per cento, avrebbe guadagnato consensi dagli elettori di sinistra che non si riconoscono nell'agenda Draghi. Calano, secondo la rilevazione, le possibilità che il Pd salga al primo posto. 

Sondaggi Noto, Fratelli d’Italia tra il 24 e il 25%: cresce anche il M5S

Cambiano gli equilibri delle forze in gioco, ma non la situazione finale che ne deriva. Le ultime rilevazioni politiche realizzate il 17 agosto da Noto Sondaggi confermano Fratelli d’Italia come primo partito e vedono la coalizione di centrodestra primeggiare sulle altre due (centrosinistra e terzo polo). Premiate dagli elettori le forze politiche che si sono schierate contro il governo Draghi.

Sondaggi Noto del 17 agosto

A distanza di venti giorni dalle dimissioni del premier, i due partiti che sono cresciuti di più sono infatti quello guidato da Giorgia Meloni, che oscillerebbe tra il 24 e il 25 per cento guadagnando un paio di punti, e il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, che dal 9-10 per cento è salito al 12-13 per cento. Antonio Noto ha così spiegato il trend in ascesa del M5S: «Gli elettori di sinistra, compresi quelli del Pd, che non si riconoscono nell’Agenda Draghi si spostano sui Cinque Stelle».

Al secondo posto, a contendersi il primato di forza più votata, c’è il Partito Democratico, che verrebbe votato dal 21-22 per cento degli elettori. Una percentuale scesa negli ultimi giorni, presumibilmente a causa dell’inaspettata rottura con Azione e delle polemiche sorte intorno alle (mancate) candidature. Simile al consenso dei pentastellati quello della Lega, che secondo questa rilevazione avrebbe perso qualche punto e sarebbe quotata tra il 12 e il 13 per cento.

Stabile invece Forza Italia, tra il 7 e l’8 per cento, mentre il gruppo formato dai quatto partiti centristi della coalizione di centrodestra rischia di non eleggere nessuno nei listini proporzionali (oscilla tra il 2 e il 3 per cento). Situazione analoga per le tre forze politiche della coalizione di centrosinistra: Sinistra italiana- Verdi si fermerebbero tra il 2 e il 3 per cento mentre +Europa e Impegno civico all’1,5 per cento. Quanto al terzo polo, nato dall’unione di Azione e Italia Viva, avvierebbe la campagna elettorale con un 7-8 per cento.

Pesa il dato degli indecisi

Stando così le cose, secondo Noto Sondaggi il centrodestra vincerebbe le elezioni nel 80-90 per cento dei casi con la possibilità, per via dei meccanismi del Rosatellum, di conquistare tra il 60 e il 64 per cento dei parlamentari. Una soglia vicinissima a quella dei due terzi che consentirebbe di modificare la Costituzione senza passare dal referendum.

Non è però da sottovalutare il dato degli indecisi, che potrebbe cambiare le carte in tavola: si tratta infatti di un’area piuttosto vasta, che comprende tra il 30 e il 40 per cento degli aventi diritto e che potrebbe fare la differenza alle urne.