Una situazione tragica che evoca solo devastazione. La comunicazione dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) lascia senza parole: «Oltre 460.000 persone sono state colpite da devastanti inondazioni in Somalia dal marzo di quest’anno, migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case, cercando rifugio dalle acque del fiume Shabelle nello stato di Hirshabelle». La stagione delle piogge, attesa di solito tra aprile e giugno, ha anticipato l’appuntamento annuale, causando danni incalcolabili. A partire dal 10 maggio, il fiume ha superato il livello «Bank Full» a Beledweyne, provocando ulteriori inondazioni nell’area.

La devastazione delle alluvioni in Somalia
Secondo quanto dichiarato dai funzionari della Somali Disaster Management Agency (SoDMA) 20 persone sono morte e 2 sono rimaste ferite a seguito di inondazioni improvvise nel distretto di Bardhere, situato sul fiume Jubba nello stato di Jubaland in Somalia, il 24 marzo 2023. Ulteriori inondazioni si sono verificate a Hirshabelle, Galmudug, Puntland e South West State, causando danni e sfollamenti importanti. In particolare, nello Stato del sud-ovest, dal 23 marzo in poi, inondazioni improvvise si sono abbattute nelle aree intorno a Baidoa, colpendo oltre 40.000 sfollati interni (IDP) e comunità di accoglienza vulnerabili. Un altro evento meteorologico importante si è verificato il 28 aprile 2023, quando le forti piogge hanno inondato parti di Mogadiscio e la più ampia regione di Banadir.
La risposta all’emergenza con consegna di cibo e vestiti
La SoDMA ha prontamente consegnato cibo e vestiti a centinaia di persone colpite. Nell’ultimo rapporto pubblicato il 14 maggio, l’OCHA ha rivelato che «le inondazioni, che si sono protratte da marzo a maggio, hanno devastato rifugi, latrine, terreni agricoli e bestiame. L’istruzione di migliaia di bambini ne ha risentito, con edifici scolastici che hanno subito danni causando chiusure temporanee. Stime preliminari indicano che 460.470 persone sono state colpite in tutto il paese, di cui quasi 219.000 sono state sfollate dalle loro case». Per capire le dimensioni del dramma, basti pensare che il 90% delle città è attualmente sommersa dall’acqua. Tra le persone colpite vi sono famiglie sfollate da lungo tempo, che hanno cercato rifugio in zone fuori città.