Soldi russi ai partiti: il cablogramma Usa infiamma la campagna elettorale

Redazione
14/09/2022

La Russia secondo l'intelligence Usa dal 2014 ha speso almeno 300 milioni di dollari per finanziare partiti e candidati stranieri. Una bomba che in Italia esplode a meno di due settimane dal voto. Scontro Pd-Lega.

Soldi russi ai partiti: il cablogramma Usa infiamma la campagna elettorale

La Russia ha segretamente pagato almeno 300 milioni di dollari per finanziare partiti e candidati politici stranieri in più 24 Paesi, comprese alcune nazioni europee, a partire dal 2014 con l’obiettivo di interferire sui risultati elettorali. Lo rende noto il Washington Post citando un démarche inviato lunedì dal segretario di Stato Usa Anthony Blinken alle ambasciate americane di un centinaio di Stati in cui spiega le possibili contromosse di Washington. Misure che vanno dalle sanzioni all’espulsione di spie fino al bando ai viaggi.

Gli Usa pronti a denunciare chi accetta denaro russo

Mosca, secondo le informazioni dell’intelligence Usa, avrebbe investito centinaia di milioni di dollari per indebolire i sistemi democratici considerati ‘nemici’ promuovendo le forze politiche più allineate al Cremlino. Un alto funzionario statunitense, sotto anonimato, ha spiegato come l’Amministrazione Biden abbia deciso di declassificare alcune parti della revisione per contrastare i piani di Mosca. «Facendo luce sui finanziamenti segreti russo e sui tentativi di minare i processi democratici, stiamo mettendo in guardia i partiti e i candidati stranieri interessati», ha detto al Wp la fonte. «Se accettano denaro russo possiamo denunciarli e lo faremo».

Tra i Paesi citati anche Albania e Montenegro

Tra i Paesi coinvolti Albania, Montenegro, Madagascar e ‘potenzialmente’ l’Ecuador. I funzionari hanno citato anche un Paese asiatico dove l’ambasciatore russo ha consegnato milioni di dollari in contanti a un candidato presidenziale. Sempre secondo il démarche il Cremlino avrebbe utilizzato società di comodo e Think Tank per mettere in atto la propria influenza a vantaggio, spesso, di gruppi di estrema destra. I servizi Usa e un’indagine bipartisan del Senato Usa hanno inoltre concluso che Putin organizzò una campagna per interferire sul voto delle Presidenziali del 2016 per supportare l’allora candidato Donald Trump.

la storia di Wagner e Academi le società di mercenari russa e usa
Yevgeny Prigozhin con Vladimir Putin (Getty Images).

Il coinvolgimento Prigozhin e Babakov

Il cablogramma, che i funzionari hanno fornito ai giornalisti, afferma che i finanziamenti russi erano talvolta supervisionati da esponenti del governo di Mosca. Inoltre vengono fatti i nomi di oligarchi coinvolti nella campagna tra cui Yevgeni Prigozhin e Aleksandr Babakov. Prigozhin, noto come “il cuoco di Putin”, è stato accusato da funzionari statunitensi nel 2018 di aver tentato di interferire nelle elezioni del 2016. Da più parti è stato collegato alla società di mercenari Wagner ed è ricercato dal FBI. Babakov è un parlamentare della Duma che potrebbe essere coinvolto nel finanziamento di un partito di estrema destra in Francia. I funzionari Usa sono convinti che questo sia solo la punta dell’iceberg. «Nei prossimi mesi, la Russia potrebbe fare sempre più affidamento sui suoi strumenti di influenza segreta, compreso il finanziamento politico, in Centro e Sud America, Africa, Medio Oriente e Asia, nel tentativo di minare l’efficacia delle sanzioni internazionali e mantenere la sua influenza in queste aree nel mezzo della guerra in Ucraina». Per questo, continua il funzionario, «piuttosto che restare in disparte, condividiamo queste misure di risposta». Gli Usa chiedono anche alle nazioni alleate di condividere le proprie informazioni su presunti finanziamenti russi per aiutare Washington a ottenere un quadro più completo di ciò che la Russia sta facendo.

La Rappresentante di Lista accusa Salvini: «Becero abusatore di hit». La loro canzone Ciao Ciao è stata diffusa durante un comizio della Lega
Matteo Salvini (Getty)

Letta punta il dito contro la Lega, Salvini minaccia querele

In Italia la bomba esplode a meno di due settimane dalle elezioni. Il governo Draghi potrebbe decidere di coinvolgere il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che vigila sull’attività dei Servizi. Lo chiede il segretario del Pd Enrico Letta per il quale è fondamentale fare luce sulla vicenda «prima del voto», ha detto ieri sera ospite di Cartabianca. «Gli italiani devono sapere quali partiti politici del nostro Paese sono stati finanziati da una potenza nemica dell’Europa». E ha puntato il dito contro il Carroccio: «Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione contro le ingerenze della Russia in Europa e sapete qual è l’unico partito italiano che a Bruxelles ha votato contro? La Lega». Ancora più duro il coordinatore dei sindaci dem, il pesarese Matteo Ricci: «Sono anni che la Russia cerca di influenzare le elezioni in Occidente e in Italia aveva scommesso particolarmente sulla Lega». Accuse che il partito rispedisce al mittente. «La Lega ha dato mandato ai propri legali di querelare chiunque citi impropriamente il partito e Salvini, come è già accaduto in alcuni contesti televisivi, con particolare riferimento al sindaco del Pd Matteo Ricci. Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta», è il comunicato che arriva da via Bellerio. «L’unica certezza è che a incassare denaro dal Cremlino sia stato prima il Partito comunista italiano e, in epoca recente, la Repubblica che per anni ha allegato la rivista Russia Oggi». Matteo Salvini, ospite di Bianca Berlinguer dopo Letta, ha cercato di dribblare: «Mi occupo di Italia». Poi è partito al contrattacco: «Non ho mai chiesto e preso soldi dalla Russia. Dicano nomi e cognomi di chi li ha presi. Se il Pd ha preso i soldi lo voglio sapere».

L’intervista a Volker e la risposta di Meloni

Intanto l’ex ambasciatore Usa alla Nato e inviato speciale per l’Ucraina sotto la presidenza Trump attacca in un’intervista a Repubblica Lega e Fratelli d’Italia. «Le simpatie per la Russia della Lega e di Berlusconi erano note, ma ora il ritornello costante è che anche Fratelli d’Italia abbia ricevuto qualche aiuto». «Sapevamo da anni che i russi spendono per influenzare le elezioni in tutto l’Occidente», aggiunge. «Cercano di promuovere la divisione nelle nostre società e fra i nostri Paesi. Questi 300 milioni non hanno fruttato molto, però hanno migliorato le prospettive di alcuni partiti, come quello di Le Pen in Francia e Fratelli d’Italia da voi». Accuse pesanti a cui ha risposto Giorgia Meloni. «Oggi leggo un titolo surreale sull’ex ambasciatore americano alla Nato Kurt Volker», ha detto la leader di FdI a Radio24. «Siccome è tutto verificabile, quali sono le nostre fonti di finanziamento e quali sono ragioni che spingono gli italiani a votarci, non è un buon giornalismo e un buon modo di fare l’ambasciatore citare che FdI anche se non ha le prove, quindi o le forniscono o saremo costretti a querelare». E ha aggiunto: «Portino le prove su questo fronte, ma siccome so che non ci sono temo che la querela sarà inevitabile. Sono certa del fatto che FdI non prenda soldi dagli stranieri».