Un argento che vale platino, come ha detto lei stessa, quello conquistato da Sofia Goggia nella discesa libera di Pechino 2022. Caduta rovinosamente nel superG di Cortina il 23 gennaio, la sciatrice aveva riportato la lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro e una mini frattura al perone: la sua partecipazione ai Giochi Olimpici sembrava una mission impossibile. E invece, ad appena 23 giorni di distanza, è riuscita a mettersi l’argento al collo. E l’oro le è sfuggito per appena 16 centesimi. Come ci è riuscita? Grazie a tanta tenacia e lavoro in palestra, ma anche facendo ricorso alla medicina rigenerativa, mediante infiltrazioni con plasma ricco di piastrine.

Sofia Goggia, le cure presso l’Irccs di Negrar
Innanzitutto, appena dopo l’infortunio Sofia Goggia ha cercato di far sgonfiare il ginocchio sinistro con lavoro in piscina e crioterapia. Poi si è rivolta all’Irccs di Negrar (provincia di Verona), affidandosi in particolare alle cure di Claudio Zorzi, chirurgo ortopedico e direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia. Il recupero in extremis è avvenuto grazie a infiltrazioni di plasma ricco di piastrine (PRP), «una procedura largamente applicata sulle articolazioni del ginocchio, dell’anca e della spalla soprattutto in presenza di artrosi», ha spiegato Zorzi all’Ansa. L’impiego sui legamenti crociati è invece più recente e sporadico. Il PRP è un gel che si ottiene dal normale prelievo di sangue venoso del paziente, successivamente centrifugato con il risultato di un composto concentrato di plasma e piastrine. Il gel viene poi iniettato nell’articolazione con una semplice infiltrazione.

Sofia Goggia, come funziona la cura PRP
«I fattori di crescita presenti nel preparato ematico stimolano il processo riparativo del tessuto, trasformandosi in una potente medicina biologica ad alto effetto anti-infiammatorio», ha detto il chirurgo. Il primo beneficio per i pazienti, come Goggia stessa ha riferito, è la scomparsa del dolore. Poi subentra il fattore-rigerenerativo. «Si tratta di una metodica di medicina rigenerativa, semplice, mini invasiva e ben tollerata, che richiede un intervento di una decina minuti». PRP, ma non solo, ovviamente: per riuscire a gareggiare a Pechino, Sofia Goggia ha anche fatto tanto lavoro mirato in palestra, raccontato passo per passo sui social.