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Due società della Trump Organization condannate per frode fiscale

Weisselberg, manager di punta dell’azienda, si era dichiarato colpevole di 15 capi d’accusa. Avrebbe nascosto al fisco compensi e benefit per un valore di 1,7 milioni di dollari.

7 Dicembre 2022 10:30 Debora Faravelli
Un giudice di New York ha condannato due società della Trump Organization per frode fiscale. La sentenza è attesa a gennaio.

Due società del tycoon, la Trump Corporation e la Trump Payroll Corporation, sono state condannate per frode fiscale. Si tratta della prima condanna secca per la Trump Organization, che non coinvolge direttamente l’ex presidente statunitense ma rappresenta comunque un colpo per la sua reputazione. L’azienda era accusata di aver architettato uno schema per consentire ai suoi manager di non dichiarare al fisco una serie di benefit ricevuti.

Donald Trump (Getty Images)

Società di Trump condannate per frode fiscale

La giuria ha infatti stabilito che le due entità del gruppo hanno falsificato i conti aziendali. Secondo quanto emerso, Allen Weisselberg, manager di punta da 46 anni a servizio dell’ex costruttore newyorkese, avrebbe nascosto al fisco compensi e benefit per un valore di 1,7 milioni di dollari. Occultando, tra le altre cose, l’affitto per l’appartamento in una delle Trump Tower di Manhattan, il leasing di un’auto lussuosa e i versamenti per pagare le università dei nipoti. Tutto, secondo l’accusa, pagato in nero. Toccherà ora al giudice fissare la pena. Secondo i media americani potrebbe essere una multa fino a 1,6 milioni di dollari, cifra che non rovinerà il business della famiglia Trump ma che potrà comunque avere effetti sulla sua reputazione, sulla sua candidatura alla Casa Bianca e sui rapporti delle società con banche e istituti di prestito.

Donald Trump (Getty Images)

L’inchiesta 

Il procuratore del South District di Manhattan, Cyrus Vance, aveva iniziato l’inchiesta nel luglio del 2021 convocando Weisselberg. La sua resistenza è durata un anno fino a quando, lo scorso agosto, non si è dichiarato colpevole per tutti i capi di accusa ipotizzati dalla Procura (tra cui furto aggravato, frode fiscale e falsificazione di documenti aziendali) ed è stato condannato a cinque mesi di carcere e al pagamento di una multa pari a circa 2 milioni di dollari.

L’indagine è poi passata la suo successore, Alvin Bragg, che ha così commentato la sentenza – che dovrebbe essere pronunciata il prossimo 13 gennaio: «Per la prima volta nella nostra storia, una giuria ha condannato la società di un ex presidente».

 

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