Società quotate: sempre più donne nei board, ma ancora poche Ad

Redazione
28/03/2022

Lo evidenzia il Rapporto Consob sulla Corporate Governance. A fine 2021 solo 16 società (il 2 per cento del totale) potevano contare su una donna nel ruolo di amministratore delegato.

Società quotate: sempre più donne nei board, ma ancora poche Ad

Dopo anni di sforzi e normative sulle quote di genere, le donne stanno finalmente cominciando a farsi largo ai vertici delle aziende. Non ce ne sono mai state così tante nei consigli di amministrazione delle società italiane quotate. Ma, a fronte di una presenza nei board sempre più consistente, sono ancora poche le figure femminili che raggiungono i ruoli apicali. Lo evidenzia il rapporto Consob sulla Corporate Governance.

Società quotate: sempre più donne nei board, ma ancora poche Ad. Il rapporto Consob sulla Corporate Governance.
Ci sono sempre più donne nei board, ma ancora poche Ad (MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Mai così tante donne nei cda 

Alla fine del 2021 il 41 per cento degli incarichi di amministrazione nelle società quotate è esercitato da una donna. Il dato rappresenta il massimo storico osservato sul mercato italiano, ma si conferma tuttavia limitato il numero di donne che ricoprono il ruolo di amministratore delegato (16 società, rappresentative di poco più del 2 per cento del valore totale di mercato) o di presidente dell’organo amministrativo (30 emittenti, rappresentativi del 20,7 per cento della capitalizzazione complessiva).

Società quotate: sempre più donne nei board, ma ancora poche Ad. Il rapporto Consob sulla Corporate Governance.
Società quotate in Italia, nei ruoli apicali dominano ancora gli uomini (MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Il ruolo delle donne nei consigli di amministrazione

L’aumento della presenza delle donne negli organi di comando delle quotate si è verificato, spiega la Consob, «anche per effetto dell’applicazione delle normative sulle quote di genere». Le 131 imprese che hanno applicato la quota di genere dei due quinti prevista dalla legge 160/2019 contano nei propri cda in media 4 donne (quasi il 44 per cento del board), mentre nelle restanti società i dati sulla presenza femminile sono solo marginalmente inferiori In generale, si legge ancora nel rapporto, l’ingresso delle donne ha concorso a modificare le caratteristiche dei membri dei consigli di amministrazione, abbassandone l’età media, innalzandone la quota di laureati e aumentandone la diversificazione dei profili professionali. Quanto ai ruoli ricoperti, per le donne nei board delle società quotate prevale il ruolo di consigliere indipendente (tre casi su quattro). Nel 30 per cento dei casi, inoltre, le donne sono titolari di più di un incarico di amministrazione (interlockers), circostanza che si verifica con maggior frequenza rispetto agli uomini. Questo dato tuttavia mostra una flessione rispetto all’anno precedente e al massimo raggiunto nel 2019 (34,9 per cento di donne interlockers) a seguito di una crescita significativa nel periodo 2013-2018.