Fratelli d’Italia ha depositato alla Camera lo scorso 11 gennaio una proposta di legge che riguarda i social network. Il partito di Giorgia Meloni vorrebbe istituire una multa da 500mila euro per tutte quelle «piattaforme digitali o reti sociali telematiche» che abbiano atteggiamenti «discriminatori» o considerati contro la «libera manifestazione del pensiero». A riportarlo è Adnkronos, che ha visionato il testo in cui si legge che siti e social sono obbligati a rimuovere dalle piattaforma «notizie riguardanti persone e fatti che risalgono a oltre dieci anni prima della data di entrata in vigore della legge», su richiesta degli interessati. Uniche eccezioni, notizie di omicidi, lesioni gravi e gravissime, reati su minori e mafia.

Sara Kelany e Francesco Filini: «Social fanno emergere solo alcuni contenuti»
A firmare la proposta sono stati i deputati di Fratelli d’Italia Sara Kelany e Francesco Filini. Secondo loro i proprietari dei social «si atteggiano, in buona sostanza, a “padroni” dei contenuti che vengono veicolati per il loro tramite, applicando le proprie regole di condotta anche a dispetto delle normative interne degli Stati in cui operano. Ciò anche al fine evidente di orientare il messaggio politico, facendo emergere e rendendo accessibile prevalentemente un determinato tipo di contenuti a scapito di altri ritenuti meno meritevoli di diffusione». E per fare un esempio, chiamano in causa il caso Trump, «censurato sine die da Twitter con un click».

FdI: «Accettabile silenziare senza contraddittorio?»
I deputati proseguono e domandano se sia «accettabile, in un sistema democratico, che con un semplice “colpo di spugna” dato dalle big tech della comunicazione si possa silenziare improvvisamente e senza possibilità di appello un contraddittore politico?». Invocano quindi «insuperabili paletti alle derive cesoie a cui stiamo assistendo» in modo che non venga sacrificato il «pensiero minoritario e non conforme». Fratelli d’Italia attraverso i due parlamentari parla di «l’oligarchia che detiene la proprietà delle piattaforme è portatrice di specifici e riconoscibili valori di riferimento».
Nella proposta anche il diritto all’oblio
Non è finita perché all’interno della proposta di legge c’è anche un capitolo sul diritto all’oblio. I deputati prevedono e propongono l’obbligo per i gestori di rimuovere «le notizie riguardanti persone e fatti che risalgono a oltre dieci anni prima della data di entrata in vigore della presente legge, su richiesta dell’interessato e ad esclusione dei casi di omicidio, di lesioni personali gravi e gravissime, di delitti contro i minori e di quei casi nei quali sussista l’aggravante mafiosa».