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Social: è allarme antisemitismo, sulle piattaforme troppi contenuti pericolosi

La ricerca condotta da tre organizzazioni anti-razziste ha lanciato l’allarme: nell’ultimo anno, complice la pandemia, sono cresciuti a dismisura post, hashtag, meme e, in generale, contenuti antisemiti.

13 Ottobre 2021 11:57 Redazione
Sui social dilagano i contenuti a sfondo antisemita e di riflesso aumentano anche gli episodi di violenza quotidiana

Diffusione di idee antisemite su larga scala. È l’ultimo problema con cui devono fare i conti numerose piattaforme social. Una questione delicata, amplificata dal Covid e dall’aumento del periodo di tempo trascorso sul web. A marzo, ad esempio, sono schizzate le ricerche su Google a proposito del Nuovo ordine mondiale. Mai così alte negli ultimi 15 anni. La teoria è portata avanti soprattutto da gruppi antisemiti e racconta di un’élite segreta in grado di controllare e condizionare gli eventi globali. Ma è solo uno dei risultati emersi dall’analisi del gruppo Hope not hate, condotta insieme ad altre associazioni, tutte in prima linea nella battaglia contro l’odio sul web.

Dal loro studio, emerge anche la propagazione a macchia d’olio di contenuti e meme antisemiti su Instagram, dove il settanta per cento degli utenti ha un’età compresa tra i 13 e i 34 anni. Non solo, perché selezionando gli hashtag Nuovo ordine mondiale e Illuminati, verrebbero fuori milioni di risultati. Stesso discorso per espressioni ancora più esplicite come #JewWorldOrder. Il problema secondo Joe Mulhall, capo della ricerca di Hope Not Hate sarebbe «la mancanza di azione da parte delle piattaforme tecnologiche. Ciò non solo ha favorito l’incitamento all’odio, ma ha creato anche spazi online, in cui l’antisemitismo prospera con effetti duraturi».

Diffusione di contenuti antisemiti implementata dall’algoritmo

La ricerca, intitolata Antisemitism in the Digital Age: Online Antisemitic Hate, Holocaust Denial, Conspiracy Ideologies and Terrorism in Europe è stata compilata insieme alle Fondazioni Expo e Amadeu Antonio, entrambe organizzazioni antirazziste. Come se non bastasse, poi, la diffusione di alcuni post viene potenziata grazie all’indicizzazione dell’algoritmo. Eppure, sostiene Daniel Poohl, amministratore delegato di Expo Foundation, «certi accorgimenti per invertire il trend sarebbero anche piuttosto semplici. Mi riferisco, ad esempio, a vietare esplicitamente l’antisemitismo tra le linee guida del social ed essere più severi nei criteri di moderazione». Intanto restano i dati. Il forum Reddit, dedicato alla cospirazione è stato frequentato da 500 mila utenti in più nel 2020. Mentre in un canale Telegram dedicato all’Olocausto e al Nuovo ordine mondiale gli iscritti nel 2021 sono cresciuti di 90 mila unità.

Risultati si incasellano in un contesto molto più ampio, in cui aumentano i procedimenti giudiziari contro esponenti dell’estrema destra. Il Community Security Trust britannico, organo che si occupa di garantire la sicurezza della comunità ebraica ha registrato ben 1.308 episodi di incitamento all’odio nella prima parte dell’anno. Il numero più alto di sempre, spiega Dave Rich al Guardian: «Ogni giorno veniamo contattati da cittadini che ci comunicano di aver subito abusi per le strade, che qualcuno abbia provato a picchiarli. Nella migliore delle ipotesi ci segnalano la presenza di graffiti a sfondo antisemita». Facebook, tramite un suo portavoce, intanto, ha parlato di «antisemitismo inaccettabile Abbiamo costantemente rimosso gli attacchi alla religione e apportato un aggiornamento di policy che eliminasse qualsiasi contenuto con una percezione distorta della Shoah». Non finisce qui, «nuove restrizioni verranno presto adottate». Stesso discorso per TikTok: «Accoglieremo con favore l’opportunità di lavorare con Hope Not Hate, come già facciamo con molti altri in tutto il mondo, per migliorare regolarmente le nostre politiche e processi di applicazione». Nessuna risposta, invece, da Telegram e Reddit.

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