Ultime ore per trovare una soluzione alla composizione del consiglio di amministrazione di Snam, la società di infrastrutture energetiche controllata da Cdp che riveste un ruolo cruciale vista la situazione emergenza creatasi con la guerra in Ucraina e il tema degli approvvigionamenti. È ormai sicuro che Marco Alverà non sarà più amministratore delegato.

Alverà potrebbe sostituire Starace alla guida di Enel nel 2023
Un po’ per sua scelta – pensa di mettersi in proprio ma nello stesso tempo di preparare la sua candidatura, il prossimo anno, al vertice di Enel, dove sicuramente Francesco Starace non resterà in carica per un quarto mandato – e un po’ per decisione del trio Cdp-Palazzo Chigi-Mef. Per sostituire Alverà circola una serie di nomi che sarebbero in short list, di cui due di provenienza Eni, Cristian Signoretto e Claudio Granata (ques’ultimo però ha dichiarato all’Ansa di non essere disponibile) molto sponsorizzato dall’ad del cane a sei zampe Claudio Descalzi. Uno, Massimiliano Bianco, ex ad di Iren e Acquedotto Pugliese. L’altro un ex dirigente Enel, Marco Arcelli, ora ad del gruppo ceco Eph. Ma è una manager interna, la cfo e responsabile sviluppo del business Alessandra Pasini, decisamente favorita. Se fosse confermata la scelta di Pasini, è probabile che possa cadere la pregiudiziale di genere per la presidenza di Snam, e che non sia più una donna (aveva fatto girare il suo nome da qualche pierre milanese l’attuale presidente di Saipem, Silvia Merlo, spaventata dei problemi insorti con il profit warning lanciato dall’ad Francesco Caio dopo aver scoperto dei “buchi” prodotti dai suoi predecessori).

Per la presidenza del colosso di San Donato spunta il nome di Stefano Simontacchi
Per questo si è fatto sotto un uomo, Stefano Simontacchi, che è uno degli avvocati d’affari più potenti d’Italia. Esponente di punta dello Studio Bonelli-Erede, tanto da essere indicato come possibile successore di Sergio Erede una volta che l’80enne fondatore dovesse ritirarsi), uomo di fiducia di Urbano Cairo e quindi supportato da una forte lobby mediatica, Simontacchi ha trovato sponde sia a palazzo Chigi (Francesco Giavazzi, che per anni è stato editorialista del Corriere della Sera, che conosce molto bene dai tempi di Rcs) sia al Tesoro (simpatizza per lui il direttore generale Alessandro Rivera). Ma sua non sembra una candidatura che possa piacere all’azionista di maggioranza di Snam (CDP Reti con il 31,35 per cento): Dario Scannapieco, numero uno di Cassa, vorrebbe qualcuno dal profilo più neutro dal punto di vista dei potenziali conflitti d’interesse e di maggiore competenza specifica. Siamo alle battute finali, tra poco i nuovi vertici di Snam avranno nome e volto.
