Una notizia che promette di far discutere e indignare, quella secondo la quale la Slovenia abbatterà 230 esemplari di orso bruno. Il ministro delle Risorse naturali e degli affari territoriali, Uroš Brežan, ha parlato di «una misura necessaria per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini e per scongiurare eccessivi danni causati dalla popolazione di plantigradi».
La Slovenia abbatterà 230 orsi
Secondo il ministro, con questa misura si potrebbe raggiungere l’obiettivo di riportare il numero di orsi a quota 800. Ad oggi se ne contano circa 1.100. Uroš Brežan giustifica così la decisione: «Abbiamo valutato anche altre opzioni, come ad esempio il trasferimento in altre aree naturali o l’osservazione degli orsi che sono in cattività, ma non è possibile a causa del numero elevato».

La proposta degli esperti per l’abbattimento degli orsi è stata preparata dall’Istituto per le foreste e dall’Istituto per la protezione della natura, tenendo conto delle specifiche competenze o punti di partenza professionali per la gestione dell’orso, che sono stati redatti da Klemen Jerina della Facoltà di Biotecnologie insieme a 132 partecipanti che sono stati coinvolti nel processo di emissione della decisione. Brežan ha spiegato che «la caccia agli orsi sarà consentita in aree ben definite, pari a 122 zone gestite da famiglie di cacciatori e altre speciali gestite dall’Istituto forestale».
Le parole di Katarina Zeiler Groznik
Sulla vicenda è intervenuta anche Katarina Zeiler Groznik, direttrice ad interim della direzione per la natura presso il Ministero delle risorse naturali e dello spazio: «Le normative nazionali e internazionali per le specie protette generalmente non consentono interferenze con le popolazioni, ma la regolamentazione della popolazione è consentita in casi giustificati. Per questo devono essere soddisfatte tre condizioni: che non vi sia altra opzione soddisfacente; che l’intervento non pregiudichi la conservazione della specie; che vi sia uno dei motivi indicati nella normativa nazionale per le specie selvatiche protette come la prevenzione di gravi danni, garantendo la salute e la sicurezza delle persone».