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Sami fatti così

Protagonista del videogioco Skábma: Snowfall è un pastore di renne nel Nord Europa che si riconnette con le antiche usanze del suo popolo. L’obiettivo è salvaguardare un cultura dimenticata.

12 Gennaio 2022 16:5412 Gennaio 2022 16:57 Fabrizio Grasso
Skábma: Snowfall, realizzato in lingua dei nativi, segue un pastore di renne Sami che si riconnette con le antiche usanze del suo popolo

Un remoto villaggio artico, un giovane ragazzo e un branco di renne in un paesaggio innevato. L’idillio però si rompe presto, quando malattie e disordini si diffondono nella fauna selvatica, spedendo l’intera regione nel caos. Questa, in breve, la trama di Skábma: Snowfall, nuovo videogioco atteso in primavera e opera dei finlandesi di Red Stage Entertainment con PID Games ed Epic Games. A rendere speciale il titolo per Pc non è però solo l’ispirazione alla recente pandemia, ma l’etnia dei suoi sviluppatori. Il team si compone infatti di esponenti dei Sami, gli indigeni del Nord Europa per anni vittime della colonizzazione continentale. Un popolo la cui cultura sta svanendo sempre più.

LEGGI ANCHE: Le pale eoliche che in Norvegia violano i diritti dei Sami

Skábma: Snowfall, il videogioco vuole difendere la cultura Sami dall’oblio

La storia di Áilu, protagonista del gioco, si ambienta interamente nel folklore Sami e l’unica lingua disponibile è quella dei nativi. Si tratta del dialetto Northern Sami, uno dei nove ancora parlati e il più diffuso. Per comprendere i dialoghi, bisognerà affidarsi ai sottotitoli. Critici e designer di tutto il mondo hanno già salutato Skábma: Snowfall come un’innovazione senza precedenti nel mondo videoludico. «È un titolo davvero incredibile», ha detto a Wired Mikkel Sara, Ceo dello studio norvegese Sámi Miksapix Interactive. «Le aspettative sono altissime, ma sono certo che l’attesa sarà ricompensata».

L’obiettivo di Skábma: Snowfall è però quello di raccontare le difficoltà del popolo Sami nel mondo reale, che nel gioco assumono la forma di spiriti maligni. «La cultura Sami sta perdendo tantissimo giorno dopo giorno», ha detto la scrittrice del gioco Eira-Teresá Joret Mariánná. «Vogliamo ricordare che c’è ancora speranza di riconquistare la nostra tradizione e combattere i demoni che la minacciano». Come ricorda Wired, non si tratta tuttavia dell’esordio per i Sami nei media occidentali. Già i film di successo Klaus e Frozen 2 hanno inserito alcuni personaggi di tale etnia, ma sempre come figure secondarie al servizio degli stranieri.

Chi sono i Sami, un popolo per quattro nazioni

I Sami vivono in un territorio diviso fra quattro nazioni, Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, che da sempre hanno attuato un programma di assimilazione forzata. Fino al XX secolo, missionari cristiani e biologi hanno documentato meticolosamente usi e costumi dei Sami arrivando a profanare le loro tombe alla ricerca di prove che li definissero come una razza proto-ariana incivile.

Skábma: Snowfall, realizzato in lingua dei nativi, segue un pastore di renne Sami che si riconnette con le antiche usanze del suo popolo
Skábma: Snowfall, videogioco sul popolo Sami in uscita in primavera (Youtube)

Come ha ricordato a Wired Outi Laiti, ricercatore e designer di origine Sámi, oggi molti discendenti dell’antico popolo non conoscono nulla delle usanze storiche. «La maggior parte professa il cristianesimo, pochi padroneggiano le tecniche dell’artigianato e ancora meno sanno come accudire le renne». Fra questi, anche il padre della scrittrice di Skábma: Snowfall, parte di quella che viene definita «generazione perduta». Si tratta di Sami cresciuti senza avere accesso alla loro lingua natia o alle usanze dei loro antenati.

Perdita e riconquista a contatto con gli spiriti della natura

Il senso di perdita e di riconquista è divenuto fulcro del videogioco Skábma: Snowfall, basilare anche per la meccanica del gameplay. Da qui anche la scelta di far combattere il giovane Áilu solo con un tamburo spirituale. «Lo strumento dello sciamano rappresenta il veicolo principale per comunicare con gli spiriti della natura», ha dichiarato a Wired Sahin Cengiz che con Eira-Teresá ha dato vita alla storia. «In battaglia non è un’arma letale, ma capace di ripristinare l’anima del nemico e farlo rinsavire».

Skábma: Snowfall, realizzato in lingua dei nativi, segue un pastore di renne Sami che si riconnette con le antiche usanze del suo popolo
Il protagonista di Skábma: Snowfall con il tamburo spirituale, unica arma del gioco (Youtube)

L’intera tradizione del popolo Sami ha fornito i tasselli per la creazione di una storia in grado di esaltarla al meglio. «Spero che la generazione attuale possa essere orgogliosa della propria cultura», si legge sul sito ufficiale del videogame. «Questo gioco è dedicato a tutti i giovani Sami che stanno affrontando le sfide e lo stress di mantenere vive le loro radici, mentre il mondo esterno lo rende ogni giorno sempre più difficile».

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