Com’è oramai noti a tutti, dentro e fuori il suo partito, Matteo Salvini non se la passa bene dopo la débâcle alle ultime elezioni amministrative con la perdita di alcune storiche roccaforti del Nord. Ma pur essendo il segretario della Lega sotto osservazione e guardato con sempre maggior sospetto dall’ala governista del Carroccio, allo stesso tempo continua indisturbato a muovere pedine importanti a livello di pubblica amministrazione. Tra i tanti fronti dove si muove, molto interessante ancorché almeno sulla carta anomalo la stretta intesa costruita con Matteo Renzi nel settore ferroviario. Che, è bene ricordarlo, è uno dei settori che più intriga il leader di Italia Viva sin dal 2014, quando arrivò a Palazzo Chigi al posto dello #staisereno Enrico Letta. A Renzi piacciono i trenini e le autostrade, dicono a Roma, ricordando le nomine in Anas e Ferrovie dello Stato dove mise alla presidenza un suo uomo di fiducia, Renato Mazzoncini, oggi amministratore delegato della municipalizzata milanese a2a.

L’avvocato Rizzo e la sua nomina nel cda di Sitaf
Ma il potere dell’ex segretario del Partito democratico, che conserva ancora una certa capacità di interdizione, con la lontananza da Palazzo Chigi è andato via via affievolendosi. Salvini invece, che indirettamente a Palazzo Chigi c’è come capo di quello che, dopo la scissione grillina è diventato il primo partito della maggioranza che sostiene Mario Draghi, pesa ancora nelle varie partite delle nomine pubbliche. Capita così che l’avvocato Francesco Rizzo di Marina di Carrara, giovane e rampante cresciuto nella corte di Cosimo Ferri (ex sottosegretario alla Giustizia del governo Renzi) che lo portò con sé al ministero come capo della sua Segreteria (lo ha rivelato il sito lospiffero.com) stia per essere nominato nel consiglio di amministrazione di Sitaf, la Società italiana traforo autostradale del Frejus che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia e il tunnel del Frejus, di cui Anas, controllata da Ferrovie, è socio di minoranza col 31,7 per cento del capitale e la famiglia Gavio di controllo con una quota del 66,9 per cento.

Il trait d’union di Denis Verdini tra i due Matteo
Quello di Rizzo non è un nome qualunque. Si tratta infatti dell’avvocato di Francesca Verdini, fidanzata di Salvini, ed ex socio del di lei fratello Tommaso, entrambi figli dell’ex senatore Denis Verdini per anni stretto collaboratore di Silvio Berlusconi e pontiere molto attivo ai tempi del patto del Nazareno tra il Cav e premier Renzi. Talmente attivo da aver stabilito un vero e proprio rapporto confidenziale con alcuni esponenti del Giglio magico, in particolare l’ex sottosegretario Luca Lotti con il quale scambiava amabili e complici duetti canzonettistici a suon di messaggi vocali su WhatsApp. Rizzo, che di autostrade non ha grosse competenze, accanto al suo mestiere di avvocato unisce quello di cacciatore di poltrone, perché il potere e i suoi giochi gli sono sempre piaciuti. Sta di fatto che ha presentato le sue credenziali per entrare a far parte del cda di Sitaf. Sicuramente i suoi servizi a casa Verdini e alcune sue amicizie, compresa quella diretta con Salvini, avranno avuto un peso nella scelta fatta da Ferrovie congiuntamente con la famiglia Gavio, anch’essa certo non dispiaciuta di rafforzare i rapporti con Salvini mettendosi dentro casa l’avvocato della fidanzata.
