Mihajlovic offeso sui social, la figlia reagisce: «Mi vergogno per voi»
Il brutto inizio di campionato del Bologna ha inasprito il rapporto tra il tecnico e i tifosi. Qualcuno di loro, però, non si è limitato a criticarlo in ambito sportivo, generando le ire di Viktorija Mihajlovic.
L’amore tra i tifosi del Bologna e il tecnico Sinisa Mihajlovic sembra essere ai minimi storici dopo un inizio di campionato non brillante. I rossoblù hanno conquistato appena due punti in quattro partite, l’ultimo ieri contro la Salernitana. Il pareggio per 1-1, arrivato nel finale con il gol subito ad opera di Dia, non è piaciuto ai fan bolognesi e la contestazione all’allenatore ha preso corpo. Ma oltre ad attaccare calciatori e staff, sui social c’è chi ha insultato pesantemente Mihajlovic, tirando in ballo le sue condizioni di salute. Dal luglio 2019 l’ex calciatore di Roma, Lazio e Inter combatte contro la leucemia, con un’ultima ricaduta appena la scorsa primavera. La figlia Viktorija non ci sta e difende il padre: «Mi vergogno per voi».

La rabbia di Viktorija Mihajlovic: «Ciò che scrivete è raccapricciante»
Con una story su Instagram Vicktorija ha risposto a chi ha insultato il padre, criticandolo non dal punto di vista tecnico ma insultandolo sul piano personale. «Quando il limite viene oltrepassato qualcosa va detto. Non trovo giusto mischiare il lavoro alla vita privata», scrive. «Volete insultare mio padre dal punto di vista lavorativo? Siete liberi di farlo, ma quando si tratta di famiglia, di salute e tante altre cose vergognose che ho letto non lo accetto più. Quello che scrivete è raccapricciante, ricordiamoci che stiamo parlando di un uomo, un padre, che ci sono di mezzo ragazzi che potrebbero leggere quello che scrivete. Mi vergogno per voi».
Il Bologna pronto alla sfida con lo Spezia
Intanto il Bologna lavora per la prossima sfida. Nel quinto turno di campionato sarà match contro lo Spezia e per Sinisa Mihajlovic rischia di essere quasi un dentro o fuori. Ma non sarà soltanto un banco di prova sportivo. C’è attesa anche per l’eventuale contestazione, dopo i fischi di giovedì sera e le polemiche sui social generate dagli insulti.
