Il mondo della montagna è in lutto per la morte di Simone Barbetta, titolare del rifugio Venini che mercoledì 7 giugno è stato trovato morto. Il 57enne era precipitato con il parapendio a Tremezzina, nei pressi del rifugio.
Chi era Simone Barbetta
L’uomo, originario di Ardenno, era sposato e padre di due figli e portava avanti l’attività al rifugio Venini insieme alla sua famiglia. Un apposita commissione del Comune di Colonno gli aveva affidato lo scorso gennaio anche la gestione del rifugio Alpe di Colonno per 10 anni. Nelle scorse ore la sua famiglia ha comunicato sui suoi canali social la chiusura del rifugio fino a nuova comunicazione. Il 57enne era il fratello di Massimo, imprenditore, Oliviero, ex sindacalista, e Beatrice, in prima linea sul fronte dell’impegno a tutela delle donne vittime di maltrattamenti.
Sono intanto in corso i controlli del caso sulla vicenda che ha visto Barbetta vittima dell’incidente del 7 giugno. Il magistrato della Procura di Como ha ordinato di fare alcuni accertamenti sulla vela e di compiere l’autopsia. Non si esclude che Simone abbia avuto un malore o che, a causa di un forte vento, non si riuscito a controllare il mezzo.
L’incidente con il parapendio
Con il suo parapendio, il 57enne sarebbe precipitato al suolo da un’altezza di alcune decine di metri. È stato ritrovato in arresto cardiocircolatorio e in condizioni ormai disperate dopo l’allarme lanciato da un turista tedesco. La centrale della Soreu dei Laghi aveva mandato sul posto l’elisoccorso decollato da Milano. Sul luogo erano arrivati anche i tecnici del Cnsas Lombardo, Stazione Lario Occidentale della XIX Delegazione Lariana, i Carabinieri di Menaggio e i Vigili del Fuoco. Una squadra aveva raggiunto il rifugio Venini con i mezzi fuoristrada, ma purtroppo Barbetta è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale.