Mentre dopo la morte di Silvio Berlusconi una Forza Italia orfana del suo fondatore prova a immaginare un futuro politico, già si prepara la prima, vera sfida per quel che resta del partito del Cavaliere. Parliamo delle elezioni suppletive che devono colmare il seggio lasciato vuoto al Senato proprio dal defunto Berlusconi, eletto il 25 settembre 2022 nell’uninominale di Monza (Lombardia – 06), grazie al 50,26 per cento dei voti col sostegno dell’intera coalizione di centrodestra. E adesso cosa succederà?
Monza, scontato che il candidato del centrodestra sarà un forzista
Il seggio, venuto a mancare il suo vincitore, è vacante. Nei prossimi mesi vanno programmate nuove elezioni in cui è pressoché scontato che il candidato del centrodestra sarà un forzista. Il voto di Monza è un primo crocevia per la creatura politica di Berlusconi. Che può far capire molto sul futuro del partito a lungo predominante nel panorama politico italiano. Gli scenari che si aprono sono tre: il primo verrebbe messo in campo per evitare di trasformare in un redde rationem sul futuro di Forza Italia la scelta del candidato all’uninominale. Il secondo, invece, subordinerebbe la decisione in un collegio sulla carta “blindato” alla lotta tra due correnti in cui il partito è diviso, quella legata a Licia Ronzulli e quella di Antonio Tajani. L’ultimo scenario è quello di un’iniziativa personale della famiglia Berlusconi, che darebbe così un primo segnalare di continuità dell’azione politica del Cav. Ma vediamo nel dettaglio.

1. L’ipotesi non di rottura: il nome del rientrante Mandelli
Se l’elezione suppletiva per sostituire al Senato il quattro volte presidente del Consiglio venisse trattata come un’elezione “normale”, molti indicatori puntano nella direzione di una scelta fatta col bilancino, di un nome cioè capace di non rappresentare una rottura. Su Open è emersa l’indiscrezione che il “Mister X” possa essere il rientrante Andrea Mandelli. Consigliere comunale dal 2002 a Monza, candidato sindaco sconfitto al ballottaggio nel capoluogo brianzolo nel 2012, senatore dal 2013 al 2018 e deputato dal 2018 al 2022, Mandelli presiede inoltre dal 2009 la Federazione dell’Ordine dei farmacisti italiani (Fofi). Il suo nome può garantire standing e relativa terzietà. Politicamente vicino a Tajani, al tempo stesso non è mai stato particolarmente critico con la rivale interna Ronzulli. Anche se a quest’ultima molti imputano il fatto che Mandelli sia stato, alle Politiche 2022, mandato allo sbaraglio a giocarsi la rielezione alla Camera nel collegio di Milano – Loreto, dove all’uninominale è stato sopravanzato da Bruno Tabacci.
2. Scontro tra le correnti e accentramento sulla Fascina
Se Forza Italia saprà gestire questa fase e convergere su un nome politico condiviso, un minimo spiraglio di futuro oltre Berlusconi può aprirsi. Ma tra Lega e Fratelli d’Italia pronti alla scalata da un lato e le ambizioni politiche di molti colonnelli dall’altro, il rischio di implosione è sempre dietro l’angolo. Un secondo scenario apre la strada alla concezione della partita per Monza come resa dei conti tra le correnti, che potrebbe anche finire con l’accentramento sempre maggiore delle scelte su colei che oggi appare l’arbitro del partito, l’ultima compagna del Cavaliere Marta Fascina. La quale, alla vigilia del funerale, ha imposto a Forza Italia la linea dei suoi fedelissimi.

L’idea è che figure come Tajani non abbiano ancora in mente una successione, abituate come sono state a vivere, a lungo, un passo dietro Silvio. La Fascina, invece, ha ben altri obiettivi politici e personali dopo tre anni vissuti fianco a fianco dell’ex premier. In quest’ottica, Monza può essere l’anticamera di un tutti contro tutti su cui rischia di partire la scalata degli “alleati” ai membri di punta di Forza Italia. E qui si apre la porta al terzo scenario. Quello che vede la famiglia Berlusconi chiamata a mettere una fiche, direttamente o indirettamente, sulla scelta del successore del Cav per un seggio che ha valenza non solo politica ma anche simbolica.
3. Che ruolo giocherà la famiglia? L’idea Messina
La famiglia Berlusconi, garante finanziaria di Forza Italia, ha tutto l’interesse a non vedere perso il seggio che fu di Silvio. «Il soggetto politico è in mano a Marina Berlusconi e agli altri figli grazie alle fideiussioni da 100 milioni di euro» garantite negli anni, spiega la Repubblica, e questo consente alla famiglia di mantenere in capo il controllo del simbolo. Per questa ragione, la prima sfida politica potrebbe vedere un coinvolgimento diretto in prima persona degli imprenditori e manager della dinastia del Cav. Troppo importante la posta in palio e troppo chiare le minacce di implosione del partito. Marina Berlusconi, forte dell’asse personale con Giorgia Meloni, ha un prestigio personale come figura di sistema in virtù del suo vissuto imprenditoriale e del suo ostentato distacco verso ambizioni politiche personali mostrato in passato. L’ipotesi di scendere in campo da “garante” della continuità berlusconiana è stata proposta da Open, che ha parlato di una possibile candidatura della ditta Fininvest a supplenza del seggio di Berlusconi. Tanto che si parla del fatto che «possa essere Alfredo Messina il candidato nell’uninominale di Monza. Legatissimo alla famiglia Berlusconi, dagli Anni 90 orbita con ruoli dirigenziali nella galassia Fininvest e Mediolanum». Su cui però grava l’incognita età: ha quasi 88 anni, più del defunto Silvio.

Ma nei sondaggi la preferita è sempre Marina…
In quest’ultimo scenario, non è da escludere che la “golden share” dei Berlusconi possa sostanziarsi in una discesa diretta nell’agone politico di uno dei figli. Prima indiziata potenziale, la stessa Marina. Non ci sono voci consolidate, ma c’è sicuramente una grande domanda di continuità dell’elettorato berlusconiano. Il sondaggio emerso su la Repubblica il 14 giugno, giorno dei funerali di Berlusconi, mostra che Marina è col 54 per cento la preferita tra gli elettori del Cav come futura leader di Forza Italia. L’ipotesi continuità come garanzia in un partito senza regole di successione chiare. E che forse a una vera successione potrebbe non arrivare mai.

Affluenza bassa e strategia per le Europee: le incognite
Una suggestione? Molto si capirà dal ruolo che i Berlusconi giocheranno nel decidere il candidato a Monza. Si andrà sicuramente dopo la pausa estiva, oltre metà settembre. Ma le elezioni suppletive consentiranno di mettere in campo strategie e visioni in vista di appuntamenti più corposi, come le Europee 2024. A cui non è affatto scontato che Forza Italia arrivi integra. L’obiettivo della famiglia Berlusconi e di Forza Italia sarà evitare che il seggio cambi padrone, passando al campo progressista.

Sarebbe un colpo duro da sopportare. E che i forzisti vogliono escludere. Sicuramente da un lato è necessario organizzare continuità e coordinamento con le altre forze di governo. Ma dall’altro sarà doveroso trovare un fattore mobilitante per gli elettori. Le suppletive hanno spesso tassi d’affluenza bassissimi e sulla capacità di portare i brianzoli al voto per il loro senatore si giocherà anche molto del futuro di Forza Italia. Su questo campo, va detto, nulla avrebbe lo stesso effetto di rivedere il cognome Berlusconi sulla scheda.