Silvia Sardone, eurodeputata leghista, è stata aggredita in un campo rom a Milano. La Sardone si trovava lì per fare un servizio con la troupe della trasmissione televisiva Fuori dal Coro e ha espresso il suo disappunto sui suoi canali social.
L’aggressione a Silvia Sardone e le sue parole
Silvia Sardone, insieme alla troupe della trasmissione Mediaset Fuori dal Coro, è stata aggredita in un campo rom a Milano. Lei stessa ha spiegato la dinamica dell’aggressione parlando al quotidiano telematico Tag24.it. Infatti ha dichiarato: «Io e la troupe di Fuori dal Coro ci trovavamo nel campo nomadi irregolare di via Monte Bisbino. Per capirci, è lo stesso campo dove vive la ragazza rom di 25 anni che ha già 25 arresti e quello della donna che anni fa disse di voler «tirare un proiettile in testa a Salvini». Il primo ad averci aggredito è stato un ragazzo 17enne. Ho appreso l’età del ragazzo perché proprio lui ha voluto rivendicare come sarebbe rimasto impunito grazie alla sua minore età. Lui e altri adolescenti e bambini hanno così iniziato a tirarci addosso prima acqua per poi arrivare a sassi, pietre e addirittura mattoni».

Le ferite riportate e le parole per riportare la sicurezza a Milano
Silvia Sardone ha parlato anche delle ferite che ha riportato a causa dell’aggressione nel campo rom: «Io sono stata colpita al labbro, che si è gonfiato, oltre che alla testa e alla nuca. Nel momento dell’aggressione erano poi presenti anche auto delle Forze dell’ordine, anch’esse colpite dai lanci di pietre». Inoltre, la Sardone ha dichiarato che dopo quest’episodio e in quanto consigliere comunale di Milano, vuole riportare la sicurezza in città aggiungendo che «non si tratta solo di sicurezza, ma anche di tutela dei minori. Da mamma sono molto preoccupata. I miei figli avrebbero paura a lanciare mattoni, mi sembra ci sia proprio che nei campi rom ci sia un’educazione alla violenza che deve essere fermata».