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Silvia Salis: «Tassista voleva solo contanti, ha detto che la pacchia è finita»

La vicepresidente del Coni ha raccontato tutto in un post su Instagram.

5 Dicembre 2022 17:35 Annarita Faggioni
Silvia Salis, brutta esperienza per lei: prende un taxi, ma il tassista si rifiuta di ricevere il pagamento con il pos. Cosa succede.

«Ho chiesto di pagare 32 euro con il bancomat, ha iniziato a urlare con arroganza. Aveva il pos in auto, ma si sentiva legittimato a rispondermi così». Così Silvia Salis, ex campionessa di tiro al martello e attuale vicepresidente del Coni spiega su Instagram una disavventura accaduta a Genova.

Silvia Salis, il taxi non accetta il Pos: il post su Instagram

«Nel taxi vedo il Pos quindi chiedo di pagare con il bancomat, 32 euro, mi dice che no, che ora lui non è più obbligato, che è finita la pacchia della banche, che a lui servono contanti» continua. «Di fronte alle mie obiezioni inizia a urlare con arroganza che ora, lui, può fare come vuole. Ora lui può fare, finalmente, come vuole. Italia 2022» aggiunge.

Silvia Salis, brutta esperienza per lei: prende un taxi, ma il tassista si rifiuta di ricevere il pagamento con il pos. Cosa succede.
Silvia Salis (facebook.com)

La sportiva puntualizza poi al Corriere. «Innanzitutto, voglio ringraziare i taxisti onesti che svolgono un servizio pubblico indispensabile, e che si dotano degli strumenti per accettare ogni tipo di pagamento, e che sono la stragrande maggioranza. Segnalo, ad esempio, il taxista che ho incontrato al mio arrivo sabato all’Aeroporto di Genova, a termine corsa gli ho comunicato che avrei pagato con la carta, e lui mi ha detto ‘certamente signora, ma la invito a portare con lei del contante perché molti miei colleghi le faranno dei problemi’».

Non un caso isolato, la denuncia della Salis

«In questi anni ho subito però decine di episodi come quello che ho denunciato, facendo un largo uso per motivi professionali del taxi in tutta Italia. Ho deciso però di raccontare questo, innanzitutto per il livello di aggressività verbale, ma soprattutto perché per la prima volta ho avvertito che il mio interlocutore si sentiva legittimato a comportarsi così, pur avendo il pos in auto. È un peccato che soggetti di questo genere screditino una categoria fondamentale per la mobilità nel nostro paese, una categoria di lavoratori onesti esposti a turni stancanti e a grandi rischi. Sono i tassisti perbene, non i clienti come me, i primi ad essere danneggiati da questi episodi» conclude.

Silvia Salis, brutta esperienza per lei: prende un taxi, ma il tassista si rifiuta di ricevere il pagamento con il pos. Cosa succede.
Silvia Salis (facebook.com)

Il disservizio arriva anche se la normativa che fa salire il tetto del contante a un minimo di 60 euro non è ancora in vigore.

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