Stasera mercoledì 6 ottobre alle 21,25 su Canale 5 andrà in onda La signora dello zoo di Varsavia, film del 2017 di Niki Caro. La pellicola racconta una storia vera narrata nel libro di Diane Ackerman Gli ebrei dello zoo di Varsavia, a sua volta basato sui diari di Antonina Maria Żabińska. Nel cast Jessica Chastain e Daniel Brühl. La visione sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma Mediaset Infinty.
La signora dello zoo di Varsavia: trama e cast del film di Canale5
La trama del film ha inizio nel 1939, durante l’invasione della Polonia da parte dei nazisti all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Come tutta la nazione e il resto della città, anche lo zoo di Varsavia subisce gravi danni per opera del bombardamento della Luftwaffe. Molti degli animali muoiono sotto le bombe, altri fuggono dalle gabbie e alcuni vengono abbattuti dai soldati. Al loro ingresso in città, le truppe naziste requisiscono tutte le gabbie, adibite in breve tempo a depositi temporanei per armi e munizioni.
Antonina Żabińska (Jessica Chastain) e suo marito Jan (Johan Heldenbergh), direttore dello zoo, si vedono costretti a rinunciare a tutto quando lo scienziato Lutz Heck (Daniel Brühl), già direttore dello zoo di Berlino ed ora ufficiale delle SS e capo zoologo della Germania nazista, annuncia la liquidazione dell’impianto. L’uomo però, intenerito dalla donna, le promette di salvare gli animali più pregiati portandoli in Germania, cercando poi di restituirli a guerra finita. Sarà proprio la distanza dai loro animali ad avvicinarli alle sorti degli ebrei rinchiusi nei ghetti.
La Signora delle zoo di Varsavia: la storia vera che ha ispirato il film
All’epoca dei fatti raccontati, dunque, Jan Żabiński era il direttore dello zoo di Varsavia nonché sovrintendente dei parchi di tutta la capitale polacca. Dopo l’invasione nazista, si unì alla resistenza nel tentativo di salvare gli ebrei dalle persecuzioni del regime tedesco. Fu lui infatti a portare viveri nei ghetti, rubando armi e avvelenando il cibo dei nazisti. Fiero di non appartenere a nessun partito e ateo convinto, basava la sua vita esclusivamente sugli ideali di solidarietà e libertà. Assieme alla moglie, durante la guerra nascose diversi ebrei in tunnel sotterranei o persino nella propria casa, rischiando sempre la vita.
Antonina, esempio di valore e nobiltà d’animo, non si arrese nemmeno quando Jan fu catturato e imprigionato dai tedeschi per il suo tradimento. Rimasta sola, continuò la sua missione con il figlio Ryszard, usando la musica come espediente per comunicare con gli ebrei e assegnando a ogni suono un preciso significato. Delle 300 persone salvate dalla coppia, solamente due morirono. Gli altri riuscirono a sopravvivere, restando nascosti o trovando vie di fuga alternative.
Alla fine della guerra con la liberazione di Varsavia, Jan poté riunirsi a sua moglie ed entrambi tornarono alla guida dello zoo. L’uomo scrisse numerosi libri e articoli di scienze sulla conservazione naturale, mentre Antonina ultimò i suoi diari che hanno ispirato il film.