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Fumo di Londra

Un gruppo di deputati britannici ha presentato una mozione per chiedere che le aziende del tabacco riportino su ogni singola sigaretta la dicitura ‘il fumo uccide’.

20 Ottobre 2021 18:4720 Ottobre 2021 18:54 Redazione
Nel Regno Unito, un gruppo di deputati ha proposto un emendamento per richiedere che il claim 'il fumo uccide' venga riportato su ogni singola sigaretta

Riportare su ogni  sigaretta all’interno di un pacchetto la dicitura ‘il fumo uccide’. Questa la proposta di un gruppo di parlamentari inglesi che, attraverso un emendamento al disegno di legge sulla salute e l’assistenza sanitaria, hanno richiesto di non limitare le avvertenze grafiche alla sola confezione. Una mossa che, nel suo piccolo, ritengono possa incoraggiare concretamente le persone a liberarsi dalla dipendenza da nicotina e tabacco.

Un passo importante verso la prevenzione

«Siamo coscienti che le sigarette non siano altro che bastoncini che veicolano il cancro e uccidono metà delle persone che li utilizzano», ha spiegato al Guardian Mary Kelly Foy, la deputata laburista che ha elaborato la mozione. «Il tono allarmante del claim sarà in grado di dissuadere quanti siano tentati di approcciarsi al fumo, soprattutto tra i giovani, e convincere i fumatori incalliti a smettere una volta per tutte». Per Foy, soltanto un’azione audace e decisa aiuterà l’Inghilterra a diventare un paese senza fumo (o quasi) entro il 2030. Una linea di pensiero sostenuta a gran voce anche da Cancer Research UK e dal Royal College of Physicians in rappresentanza dei medici che lavorano negli ospedali.

Un pacchetto di emendamenti che stravolgerebbe l’industria del tabacco

Nel Regno Unito, i pacchetti riportano già avvisi intimidatori e immagini di persone affette da gravi malattie provocate dal fumo. Per Foy, tuttavia, non è abbastanza. La deputata, infatti, vuole costringere le aziende produttrici di tabacco a essere ancora più insistenti e capillari, includendo gli stessi messaggi informativi sulle singole sigarette. «Gli avvertimenti che ritroviamo oggi sulle confezioni sono stati suggeriti oltre 40 anni fa dall’allora ministro della Salute George Young», ha precisato Deborah Arnott, amministratore delegato di Action on Smoking and Health, associazione che si occupa di prevenzione. «Le compagnie del tabacco, ai tempi, fecero mostra di un’ipocrisia sconcertante e protestarono contro l’obbligo, sostenendo che l’inchiostro sarebbe stato tossico per i consumatori. La verità è che quelle parole sono pericolose per loro e l’industria del tabacco ed è ora di imporsi sul loro strapotere perché la salute deve continuare a essere una priorità». Gli emendamenti di Foy, approvati anche dal conservatore Bob Blackman e dai parlamentari Jonathan Ashworth e Alec Cunningham, darebbero il potere al governo di imporre, tra le tante cose, una nuova tassa sui profitti delle compagnie di tabacco, i cui proventi verrebbero utilizzati per il finanziamento di campagne di sensibilizzazione. Ma non solo. Porterebbero ad alzare l’età legale per l’acquisto di sigarette da 18 a 21 anni, a impedire ai produttori dei modelli elettronici di usare tattiche che invogliano anche i minori a provarle (come aromi dolci o pubblicità con personaggi dei cartoni animati) e a vietare la pratica di regalarne campioni gratuiti per un test prima dell’acquisto. «Si tratta di un’industria che uccide a scopo di lucro. I guadagni sono vergognosamente alti e arrivano a superare quelli di imprese specializzate nella vendita di beni di prima necessità come il cibo», ha ribadito Blackman.

Le proteste dei produttori

Non sono mancate, ovviamente, le proteste dei produttori. Simon Clark, direttore del gruppo pro-fumo Forest, ha criticato duramente la strategia di Foy. «Tutti sono consapevoli dei rischi del fumo. E le avvertenze che ci sono già bastano e avanzano, non è necessario aggiungere altro», ha tuonato, «Se qualcuno sceglie di consumare sigarette, è un problema suo, non del governo». A oggi, la percentuale di adulti fumatori nel Regno Unito è scesa al 14,1 per cento, forse il dato più basso mai registrato. Il merito è delle iniziative di prevenzione e delle restrizioni sulla commercializzazione dei prodotti per tabagisti.

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