Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Sostenibilità
Vedo verde

Un porto di guai

Un accordo tra Cina e Sierra Leone prevede la creazione della struttura nello Stato africano, all’interno di una riserva naturale. Esplode l’ira degli ambientalisti: «Una catastrofe».

17 Maggio 2021 11:4217 Maggio 2021 11:48 Camilla Curcio
Un accordo fra Cina e Sierra Leone prevede la creazione di un porto all'interno di una riserva naturale nello Stato Africano

La Sierra Leone è finita al centro delle polemiche di attivisti e pescatori locali per la firma di un accordo clamoroso con la Cina. Per 55 milioni di dollari, la nazione guidata da Xi Jinping metterà in piedi un porto di pesca industriale su cento ettari di spiaggia e foresta pluviale protetta. Decisione che gli ambientalisti hanno etichettato come «catastrofe e disastro naturale».

Paradiso naturale per antilopi, sardine e barracuda

Secondo quanto riportato dal Guardian, la struttura sorgerà sulle spiagge di Black Johnson, al confine con il Western Area Peninsula National Park. La riserva naturale africana ospita da anni specie protette come i pangolini e l’antilope duiker. Ma non solo: nella zona, le acque sono particolarmente ricche di sardine, barracuda e cernie, animali che coprono più del 70% delle produzioni ittiche destinate al mercato interno.

Il parco naturale dove sorgerà il porto (Getty)

Dopo una serie di rumor circolati sui social, la conferma ufficiale è arrivata dal ministero della Pesca sierraleonese. Questo, in un comunicato, ha spiegato per filo e per segno la natura del progetto: non un polo industriale per la produzione di mangimi animali (a partire dalla farina di pesce preparata con gli scarti), ma uno stabilimento portuale «per il tonno e le grandi navi da pesca coinvolte nella rete delle esportazioni internazionali». Un’idea che, paradossalmente, vorrebbe strizzare l’occhio all’ambiente, prevedendo «lo smaltimento di spazzatura e scarti marini attraverso la conversione in prodotti riutilizzabili».

Gli ambientalisti contro il Governo

La risposta degli ambientalisti non ha tardato ad arrivare. E non ha avuto gli stessi toni ottimistici. Due gruppi, l’Institute for Legal Research and Advocacy for Justice e il Namati Sierra Leone hanno chiesto al governo la possibilità di visionare l’accordo e, soprattutto, gli studi in merito all’impatto socio-ambientale del progetto. «La nota girata alla stampa era parecchio vaga», ha spiegato Basita Michael, avvocato dell’ILRAJ, «Ci ha lasciato con vari dubbi, continuiamo a chiederci come siamo arrivati qui. Per quale motivo siamo stati informati solo ora. Abbiamo il diritto di sapere».

‘Catastrophic’: Sierra Leone sells rainforest for Chinese fish plant https://t.co/ozJrqEeEzJ

— Mr. Lynch (@MrLynchGeog) May 17, 2021

Altrettanto amareggiato anche James Tonner, proprietario di un terreno a Black Johnson, che ha rivolto direttamente al presidente Julius Maada Bio le sue rimostranze. Nella lettera, ha chiesto di intervenire per fermare la costruzione e prevenire quello che potrebbe trasformarsi in un «tremendo disastro per il paese e per il pianeta». Il porto potrebbe portare alla distruzione di foreste antichissime e inquinerebbe gli ecosistemi e le aree di riproduzione della fauna marina.

Il crowdfunding per salvare il parco

Ma Tonner non si è fermato alla corrispondenza. Ha deciso di aprire un crowdfunding per ottenere una revisione giudiziaria, lamentando oltre ai danni ambientali anche il poco fair play del governo, che avrebbe offerto ai proprietari terrieri del posto una compensazione del 30% in meno rispetto al valore di mercato. «Secondo la legge, possono sequestrare la terra per interesse pubblico», ha spiegato. «Nel caso, però, la clausola non pare sussistere. Perché anche se si tratta di un porto di acque profonde, non sarebbe il sito adatto per metterlo su. Distruggerebbe tutto il pesce di cui si nutre la popolazione locale, di cui vivono i pescatori».

Una richiesta che, a oggi, sembra ancora inascoltata. Almeno a giudicare dalle parole di Emma Kowa Jallow, ministro della Pesca: «Si sta facendo una polemica inutile. I cittadini devono fidarsi di noi, avere pazienza. Vogliamo svilupparci, crescere, guardare al futuro, diventare una nazione avanzata. Per puntare all’evoluzione, bisognerà pur sacrificare qualcosa».

Tag:Economia circolare
Per Nexi allo studio l'ipotesi di uscita dalla Borsa
  • Aziende
Torna a casa Nexi
La continua caduta del titolo, l'alto indebitamento e gli azionisti scontenti. Così, a tre anni dalla quotazione, per il colosso dei pagamenti elettronici guidato da Paolo Bertoluzzo si fa strada l'ipotesi di un delisting dalla Borsa.
Marco Zini
Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
  • Attualità
Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
Entro il 2035 stop, per i brand dell'automotive, alla produzione di vetture alimentate da benzina, diesel e GPL: ecco cosa comporta l'ok UE.
Virginia Cataldi
Sparatoria di Buffalo, dieci le vittime. Cosa sappiamo sulla strage e sul suo autore, un 18enne suprematista bianco e antisemita.
  • Cronaca
Sparatoria di Buffalo, cosa sappiamo
Dieci le vittime. 18 gli anni dell’autore della strage, che ha agito in un quartiere a maggioranza afroamericana: si dichiara suprematista bianco e antisemita.
Redazione
Luna rossa, questa notte l’eclissi totale del satellite. Il fenomeno inizierà alle 3:32 del mattino. Come vederla.
  • Attualità
Luna rossa, questa notte l’eclissi totale: come vederla
Il fenomeno inizierà alle 3:32 del mattino. Il culmine all’alba: in Italia sarà visibile solo la prima parte.
Redazione
Chi è Elisabetta Franchi? L'imprenditrice e stilista ha fatto delle dichiarazioni che hanno sollevato una enorme polemica sui social.
  • Attualità
Elisabetta Franchi chi è? Matrimonio con il marito, sorella e polemica attorno alla stilista
Chi è Elisabetta Franchi? L'imprenditrice e stilista ha fatto delle dichiarazioni che hanno sollevato una enorme polemica sui social.
Virginia Cataldi
Startup di Singapore usa l’arachide Bambara per i noodles istantanei. Salutare per il suolo, riduce il consumo di acqua e migliora la dieta.
  • Food & Beverage
Noodles e crudi
Una startup di Singapore usa l’arachide Bambara per i suoi piatti istantanei. La coltivazione di questo legume non solo è salutare per il suolo ma richiede poca acqua. Inoltre il suo consumo migliora la dieta.
Fabrizio Grasso
L'India è vittima dello smog creato dagli incendi dei campi coltivati. Uno spray ai funghi potrebbe diminuirlo, ma non convince i coltivatori
  • Sostenibilità
Spray for India
Ricavata da sette varietà di funghi, la miscela ridurrebbe l'impatto degli incendi nell'atmosfera e contribuirebbe a una migliore concimazione del terreno. Ma tra gli agricoltori, che bruciano ogni anno le stoppie di riso a Nuova Delhi rimangono scettici.
Fabrizio Grasso
La strategia dell'Unione Europea che colpisce il fast fashion e punta a ridurre l'inquinamento
  • Moda
L'Ue cambia abito
Tessuti riciclabili ed eco-friendly per vestiti riutilizzabili e resistenti. Questi i pilastri del nuovo piano d'azione che la Commissione europea ha pensato per ridurre il tasso d'inquinamento dell'industria tessile. Anche a costo di danneggiare il fast fashion.
Camilla Curcio
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021