Illuminare a passo d’uomo

Redazione
27/07/2021

Un dispositivo della start-up Optim Energy ricava elettricità dalle vibrazioni del terreno, derivanti dal passaggio di macchine e persone. Il sistema ha già fornito energia pulita a 150 famiglie e 15 scuole, migliorandone la qualità della vita.

Illuminare a passo d’uomo

In Sierra Leone l’utilizzo dell’energia elettrica non è affatto scontato, anzi. Il Paese dell’Africa occidentale ha uno dei tassi di accesso all’elettricità più bassi al mondo, che è disponibile solo per il 26 per cento della popolazione, il 6 per cento se ci si sposta dalle città alle aree rurali. La maggior parte dei sierraleonesi, quindi, si affida a lanterne solari e batterie a secco, perché non può connettersi alla rete nazionale. E non è tutto, perché anche chi riesce ad accedere alla rete subisce frequenti interruzioni di corrente data la bassa capacità energetica e le infrastrutture obsolete, risalenti agli anni ’60 e con urgente bisogno di ammodernamento.

Generare elettricità camminando

Una soluzione, come riporta la Bbc, l’ha progettata il ventenne Jeremiah Thoronka. Cresciuto solo con la madre in una bidonville nella periferia di Freetown, capitale della Sierra Leone, ha studiato alla African Leadership University del Ruanda. Lì ha fondato la start-up Optim Energy e ha sviluppato un dispositivo piezoelettrico (cioè in grado di trasformare l’energia meccanica vibrazionale in elettricità) che sfrutta il calore, il movimento e la pressione per generare energia pulita. Utilizzando solamente ciò che si trova in natura, attraverso l’energia cinetica (quella che deriva dal movimento degli oggetti) viene prodotta l’elettricità che tanto manca al Paese.

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Quando il dispositivo viene posizionato sotto una strada, in zone molto trafficate e di passaggio, assorbe le vibrazioni che macchine e persone creano, utilizzandole per generare corrente elettrica. Niente viene bruciato, quindi nel processo non vengono rilasciate emissioni. L’elemento più interessante è che, una volta installato il dispositivo, le persone producono energia senza nemmeno rendersene conto. A differenza di altre forme di energia rinnovabile, come quella solare o eolica, non c’è bisogno di determinate condizioni meteorologiche per produrre elettricità: «Il sole non splende sempre, l’acqua si sta prosciugando, i combustibili fossili non verranno sempre utilizzati, ma le persone sono sempre in movimento», ha detto Thoronka. E, soprattutto, i dispositivi piezoelettrici non necessitano di batterie o collegamenti a fonti di energia esterna.

Optim Energy ha condotto un programma “pilota” di successo a Kuntoluh, dove vive Thoronka. Utilizzando due dispositivi, la start-up è riuscita a fornire energia gratuitamente a 150 famiglie, composte da 1.500 persone, e 15 scuole con oltre 9.000 studenti. Grazie a questi progetti, la comunità ha potuto cambiare il vecchio alimentatore con una soluzione più pulita ed efficiente, e le prestazioni scolastiche e la salute dei ragazzi sono migliorate dopo aver avuto accesso all’illuminazione. Ma non solo, perché l’illuminazione stradale ha migliorato la sicurezza nell’area e le attività commerciali hanno avuto la possibilità di rimanere aperte fino a tarda sera. Optim Energy ha anche contribuito a diminuire la deforestazione, perché le persone non hanno più bisogno di legna da ardere per riscaldare le proprie case, e ha progettato un contatore con cui calcolare l’efficienza energetica delle abitazioni.

Optim Energy, un progetto internazionale

Il lavoro di Thoronka ha anche ricevuto elogi internazionali. A marzo gli è stato assegnato il Commonwealth Youth Award, dato ogni anno a cinque giovani che stanno trasformando la vita nelle loro comunità e contribuendo a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Thoronka ha affermato di voler investire il montepremi di 2800 dollari per iniziare a distribuire i dispositivi nelle città e nelle regioni costiere, e l’obiettivo è fornire energia a 100 mila persone entro il 2030. Nel breve, invece, vorrebbe fornire il dispositivo a cliniche e ospedali della Sierra Leone. La speranza di Thoronka è che, nel percorso per riprendersi dalla pandemia, il Paese possa puntare su soluzioni sempre più green, investendo nell’energia pulita.