Gas, al via il progetto di Eni e Saipem in Sicilia per collegare pozzi offshore a Gela

Marco Zini
05/08/2022

Mentre Fratoianni e i partiti del No si preoccupano del rigassificatore di Piombino, in Sicilia Eni e Saipem stanno lavorando al progetto di una pipeline per collegare i pozzi offshore di Argo e Cassiopea a Gela. Un’infrastruttura fondamentale nel panorama energetico nazionale.

Gas, al via il progetto di Eni e Saipem in Sicilia per collegare pozzi offshore a Gela

Miracolo in Sicilia. Impegnato a scaricare tutti i suoi ideologici niet sulla grande nave della Snam da ormeggiare nel porto di Piombino per trasformare il gas liquefatto in prezioso combustile da usare per le minori forniture di gas dalla Russia, il “partito del No” capeggiato da Nicola Fratoianni – il leader di Sinistra Italiana che è arrivato a dire a Enrico Letta: «Se per un’intesa devo accettare rigassificatore di Piombino, allora arrivederci» – per fortuna non si è accorto che in Sicilia si realizzerà, a cura di Eni e Saipem, una gas pipeline che connetterà alla costa siciliana dalle parti di Gela i quattro pozzi che estraggono metano dei campi di Argo e Cassiopea. Eni aveva avviato nell’autunno scorso i lavori di costruzione dell’impianto di trattamento del gas estratto da quei due giacimenti, Argo e Cassiopea, parte di una più vasta strategia del gruppo capitanato da Claudio Descalzi, di valorizzare il gas naturale come fonte energetica a basse emissioni. Annunciando che per i lavori di costruzione, installazione e messa in produzione ci sarebbero voluti quasi tre anni (a questo punto due) – i cui costi superano i 700 milioni – per poter avviare la produzione di gas nella prima metà del 2024.

Gas, il progetto di Eni e Saipem in Sicilia per collegare pozzi offshore a Gela
Una piattaforma offshore Eni.

Saipem si è aggiudicata un contratto E&C offshore da Enimed

Ora, nell’ambito di quel progetto, si è fatto un ulteriore passo avanti: Saipem si è aggiudicata un contratto E&C offshore da Enimed, società del gruppo Eni, per il trasporto e l’installazione di una gas pipeline che connetterà i quattro pozzi di Argo e Cassiopea alla costa di Gela, per un valore di circa 300 milioni. Con una lunghezza di 60 km e una profondità massima di 660 metri, la pipeline sarà posata da Castorone e Castoro 10, navi riconosciute come top di gamma nel panorama mondiale per la posa dei tubi. Inoltre, Saipem installerà degli “umbilicali” che connetteranno i pozzi del giacimento alla piattaforma Prezioso. Il metano estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea e trattato dall’impianto di Gela avrà una portata di picco equivalente a più di sette volte l’attuale produzione di gas in Sicilia e a più del 30 per cento dei consumi gas della regione. L’estrazione dai campi offshore avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino senza emissioni e privo di impatto visivo a mare. L’approdo sulla costa ripristinerà una struttura già esistente e ora in disuso a est del pontile di raffineria. Il gas verrà infine immesso nella rete di distribuzione nazionale Snam. Il progetto, sul quale la Regione Siciliana ha espresso parere positivo, rappresenta un’infrastruttura fondamentale nel panorama energetico nazionale, colpito dalle conseguenze della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. E conferma che Eni e Saipem assolutamente strategiche per supportare efficacemente la politica energetica del Paese. Sempre che il “partito del No” non metta veti.