Ancora crisi siccità in Italia, la situazione del Po non migliora e anzi secondo gli ultimi dati è peggiore rispetto all’anno scorso. L’Autorità distrettuale del fiume ha evidenziato, nell’ultimo bollettino pubblicato, come lo stato di siccità nel Po persista e come gli indicatori emersi «non mostrino un generale contesto migliore rispetto a quanto emerso solo trenta giorni fa».

I dati inerenti alla siccità del Po
Gli ultimi dati in merito alla siccità del fiume Po sono realmente critici. Infatti, al rilevamento finale di Pontelagoscuro la portata del fiume è scesa a mc/s 338,38 cioè oltre 100 metri cubi al secondo in meno del minimo storico registrato ad aprile. Oltre a ciò, questo valore è al di sotto dei 450 metri cubi al secondo ovvero il limite sotto cui il fiume è inerme rispetto alla risalita del cuneo salino. Inoltre, il report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche ha evidenziato anche che in Piemonte, Lombardia, Trentino ed Emilia la combinazione di «anomalia termica-deficit pluviometrico» ha raggiunto il massimo livello. I dati registrati oggi sono simili a quelli del 4 giugno 2022 e testimoniano come il fiume Po stia vivendo una condizione di crisi idrica, non solo a valle ma anche a monte, con ben 40 giorni di anticipo rispetto all’anno scorso. Insomma, le proiezioni per l’estate non sono rosee e i dati potrebbero addirittura peggiorare.

Crisi sulle risorse idriche anche in Lombardia
Un altro dato preoccupante che sta salendo è quello della crisi delle risorse idriche in Lombardia. Infatti, manca il 58,4% di risorse rispetto alla media storica e il 12,55% rispetto al 2022. Registrato anche un deficit di neve con il dato di -69% circa rispetto alla media ovvero quasi il 10% sotto rispetto al minimo storico e il 20% sotto il 2022. Stabile la portata del fiume Adda, anche se inferiore rispetto all’anno 2017, mentre calano i fiumi Serio, Oglio e Mincio.