Siccità in Italia: acqua razionata da Regioni e Comuni

Redazione
23/06/2022

Sono le Regioni intorno al Po le prime a muoversi per centellinare l'acqua potabile e invitare i cittadini a risparmiarla. Vietato lavare l'auto e irrigare gli orti. E in Sicilia il 70 per cento del territorio è a rischio desertificazione.

Siccità in Italia: acqua razionata da Regioni e Comuni

L’Italia fa i conti con l’emergenza siccità. Mesi senza pioggia e neve tengono sotto scacco il Paese, che da oltre un mese fa i conti con picchi di calore praticamente fuori stagione. L’estate italiana è iniziata in piena primavera e a risentirne è tutto il territorio, con i bacini idrici sempre più a secco. Così Regioni e Comuni hanno deciso di chiudere i rubinetti, dosare le risorse e gestire ciò che resta, almeno in attesa che da Roma esca quel decreto sulla siccità con cui trovare una soluzione per risolvere tutto. La situazione è drammatica, tanto che in molte città d’Italia i sindaci hanno chiuso le fontane e vietato il lavaggio di auto, oltre ad innaffiare orti e giardini. E a tutto ciò si aggiungono quelli che hanno fermato l’erogazione d’acqua potabile dalle 23 alle 6, ogni giorno.

Siccità in Italia: acqua razionata da Regioni e Comuni. Numerose le ordinanze, soprattutto al Nord, per gestire l'emergenza
La siccità intacca i livelli del Po (Getty)

I primi interventi in Emilia Romagna

Il simbolo della crisi idrica nazionale e della siccità è sicuramente il fiume Po. L’Emilia Romagna, su iniziativa del presidente della Regione Stefano Bonaccini, è stata la prima in Italia a intervenire, con l’autorità di bacino a chiedere la riduzione del 20 per cento di prelievi per irrigazione e raccolti. Fioccano le ordinanze comunali, con il divieto di utilizzo di acqua potabile per lavare auto, innaffiare orti o riempire le piscine private: si rischiano sanzioni importanti. Così come in Toscana, dove costerà tra i 100 e i 500 euro la multa per chi verrà sorpreso a utilizzare acqua potabile fuori dal contesto domestico.

Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino

Immediati interventi anche nelle altre regioni del nord Italia. Un Comune su dieci in Piemonte ha già predisposto ordinanze contro gli sprechi, dopo l’allerta diramata in 145 di loro, soprattutto nella zona intorno al Po e al Lago Maggiore. In Lombardia  proseguono i tavoli tecnici tra il presidente della Regione Attilio Fontana, la Protezione Civile e Confagricoltura, che parla di 2 miliardi di danni. In Veneto il presidente Luca Zaia ha interloquito con Mario Draghi per chiedere lo stato d’emergenza e accelerare il processo verso il tanto atteso decreto siccità. E in Trentino è stata pubblicata l’ordinanza secondo cui la notte non sarà possibile accedere all’acqua potabile dalle 23 alle 6.

Siccità in Italia: acqua razionata da Regioni e Comuni. Numerose le ordinanze, soprattutto al Nord, per gestire l'emergenza
Il letto del Po completamente privo di acqua (Getty)

 

I dati Anbi sulla siccità: Sicilia a rischio medio alto di desertificazione

L’Anbi, l’Associazione italiana consorzi di bacino, ha intanto pubblicato le statistiche sulla siccità, Regione per Regione. E a rischiare più di tutte le altre è la Sicilia, con oltre il 70 per cento della propria superficie a rischio medio-alto di desertificazione. Un triste primato per l’Isola, seguita dal Molise con il 58 per cento del territorio, dalla Puglia con il 57 e dalla Basilicata con il 55. Fa da contraltare la Sardegna, con l’80 per cento di invasi ancora presenti, ma con il problema delle cavallette a generare un’emergenza diversa su terreni e raccolti.