Sherlock Holmes, i film più belli sul detective inglese

Redazione
08/06/2021

Dai libri di sir Arthur Conan Doyle sul detective di Baker Street sono state tratte pellicole e serie tv in quantità industriale: ecco le nostre scelte

Sherlock Holmes, i film più belli sul detective inglese

Se almeno una volta avete usato l’espressione «Elementare, Watson», per rispondere ironicamente a un’ovvietà, o se avete definito «Sherlock» un vostro amico non particolarmente sveglio, sapete già chi dovete ringraziare: sir Arthur Conan Doyle, che nel 1887, col giallo «Uno studio in rosso», consegnò alla storia il detective più famoso al mondo, Sherlock Holmes.

L’influenza dell’investigatore di Baker Street è stata immensa, ed è andata ben oltre le opere del suo autore. Che, di fatto, si è “limitato” a scrivere quattro romanzi e 56 racconti nell’arco di 30 anni, fino al 1927. La fama del personaggio fu immediata e lo stesso Doyle, dopo averlo fatto morire in L’ultima avventura, fu costretto a riportarlo in vita su pressione dei fan.

Geniale, eccentrico, ironico, Sherlock Holmes ha ispirato subito registi e produttori cinematografici, che hanno cominciato a girare pellicole a lui dedicate sin dagli anni ’10 del secolo scorso. Il successo vero e proprio arriva però nell’arco di sette anni, tra il 1939 e il 1946, quando Basil Rathbone e Nigel Bruce interpretano il detective e il suo aiutante Watson in 14 film, girati da Sidney Lanfield, Alfred Werker e John Rawlins. Qualcuno di questi nomi vi suona familiare? Di sicuro, se siete stati bambini tra gli anni ’90 e i 2000, ricorderete le avventure di Basil l’Investigatopo: protagonista del cartone animato Disney un topo, investigatore come Sherlock, che prende il nome proprio dal primo attore ad averlo portato al successo sul grande schermo.

Sherlock Holmes, i film più belli

Ma quali sono i film migliori prodotti sul detective inglese? Partiamo da quelli più recenti: nel 2009 Guy Ritchie dirige Robert Downey Junior (Sherlock) e Jude Law (Watson) in Sherlock Holmes, un successo mondiale da oltre 500 milioni di incasso. Due anni dopo, lo stesso trio si ritrova in Sherlock Holmes – Gioco di ombre, con le musiche di Hans Zimmer e Jared Harris nel ruolo dell’antagonista, il professor Moriarty. Anche qui, i botteghini di tutto il mondo portano un incasso di più di mezzo miliardo di dollari. Due film d’azione velocissimi, che oltre a lasciare un leggero mal di testa per i ritmi serrati, divertono e appassionano. Nel 2021 dovrebbe uscire il terzo capitolo della saga, che però non sarà diretto da Ritchie.

Qualche anno prima, nel 2004, Simon Cellan Jones aveva diretto Rupert Everett, Ian Hart e un giovanissimo Michael Fassbender in Sherlock Holmes e il caso della calza di seta, un godibile film per la televisione prodotto dalla Bbc. In Senza indizio del 1988, invece, la figura del detective, del suo assistente e del dottor Moriarty è rivisitata in chiave comica da Thom Eberhardt, aiutato da attori come Michael Caine (Sherlock), Ben Kinglsey (Watson) e Paul Freeman (il cattivo). Interessante invece l’esperimento di Piramide di paura del 1985, in cui i due protagonisti sono mostrati come due adolescenti al college.

Assassinio su commissione è invece un film del 1979 in cui il detective è interpretato da Christopher Plummer, premio Oscar nel 2012 come miglior attore non protagonista in Beginners. Se poi volete esagerare e fare bella figura a cena, da vedere è Le avventure di Sherlock Holmes, pellicola del 1939 con Basil Rathbone.

Sherlock Holmes nelle serie tv

La figura del detective di Baker Street ha influenzato anche il piccolo schermo. Emblematico, in questo caso, l’esempio di Sherlock, serie britannica del 2010 liberamente ispirata ai libri di Arthur Conan Doyle. Quattro quattro stagioni, dalla struttura particolare di tre puntate – da 90 minuti ciascuna – a “capitolo”, i protagonisti sono Benedict Cumberbatch nel ruolo del detective e Martin Freeman in quello di Watson. È ambientata ai giorni nostri e ha vinto 7 Emmy Awards e 3 Bafta, diventando un cult da cui è stato anche prodotto un manga.

Più longeva, e anche più recente, la serie Elementary, con Jonny Lee Miller e Lucy Liu. Anche qui la storia è una libera interpretazione delle opere di Doyle, è ambientata ai giorni nostri e, soprattutto, i protagonisti non operano a Londra, ma a New York. Andata in onda per la prima volta nel 2012, ha sette stagioni.

Molta meno fortuna ha avuto invece Gli Irregolari di Baker Street, serie del 2021 di Netflix. Protagonisti giovani, adattamento libero, ambientata nella Londra vittoriana, nonostante le recensioni discrete è stata cancellata dopo appena una stagione.