Spintoni, insulti e offese sono state le parole chiave dell’acceso scontro tra Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini al Maurizio Costanzo Show, sfociato in una vera e propria rissa: il politico è finito a terra e ha definito il suo interlocutore “una mer*a umana“.
Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini
Tutto è partito quando il critico d’arte e parlamentare si è espresso contro la decisione di alcuni stati occidentali di impedire ad atleti ed artisti russi di gareggiare ed esibirsi. Un atto che ha definito “una forma intollerabile di fascismo dell’occidente”, perché “un tennista, uno sportivo, un cantante, un ballerino o un direttore non sono Putin ma uomini con amore per l’arte che vanno difesi fino alla fine”.
Il giornalista, che in parte si è detto d’accordo con lui (“Sono contrarissimo ai veti sulle nazionalità, figuriamoci se per me un tennista non può giocare da noi”), ha però citato il caso del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, a cui il sindaco Beppe Sala aveva chiesto di pronunciarsi contro la guerra prima che si vedesse annullati tutti i suoi concerti. “Gli aveva solo chiesto, da essere umano, di dire che la guerra è sbagliata”, ha evidenziato.
Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini: la rissa
Un discorso che Sgarbi non ha gradito tanto che gli ha dato dell’imbecille: “Non devi essere obbligato a dire che sei contro la guerra per lavorare, imbecille!“. Di qui l’escalation, con Mughini che si è alzato dalla poltrona per spingere Vittorio, il quale è finito a terra con un poster che gli è caduto addosso.
RISSA TRA VITTORIO SGARBI E GIAMPIERO MUGHINI #MaurizioCostanzoShow pic.twitter.com/48AFU69Ir9
— trashtvstellare (@tvstellare) May 4, 2022
Una volta rialzatosi, il critico ha riempito di insulti il suo interlocutore definendolo peggiore di Putin: “Sei uno schifo, caccialo via Maurizio! Testa di ca**o, ti spacco la testa. Sei un fascista, fascista, fascista. Sei una mer*a umana, vergogna“. Il tutto mentre gli altri ospiti del salotto tentavano di separare i due affinché non venissero alle mani e Paolo Bonolis, con una posa quasi estatica, contemplava ridendo.