Serie A 2022/2023 al via: favorite, possibili sorprese e flop del campionato

Matteo Innocenti
13/08/2022

Riparte il calcio italiano. Inter e Milan ancora in testa nei pronostici, il Napoli ridimensionato e una Juve pasticciona sul mercato rischiano il flop. Grande entusiasmo intorno alla Roma e al Monza. Ma tra soldi che scarseggiano e big che vanno all'estero, il campionato perde sempre più appeal.

Serie A 2022/2023 al via: favorite, possibili sorprese e flop del campionato

Certo, tra poco più di 40 giorni ci sono le elezioni e gli italiani già stanno pensando a chi accordare la loro preferenza. Ci sono sempre le preoccupazioni legate al Covid e continua l’apprensione per la guerra in Ucraina. Ma proprio in questo weekend, le attenzioni di buona parte di noi saranno rivolti a un evento: la partenza del campionato di calcio di Serie A, in un’insolita collocazione ferragostana. Il mercato è ancora aperto e tanti club aspetteranno fino all’ultimo per concludere gli affari, come da prassi. Ma in linea di massima, è già possibile delineare il quadro delle favorite, delle possibili sorprese e persino di chi rischia di fare brutte figure nel corso della stagione 2022/23. Caratterizzata dal Mondiale in Qatar, che si disputerà tra novembre e dicembre, ahinoi senza l’Italia.

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Le squadre favorite: Inter e Milan ancora davanti

I pronostici sono fatti per essere smentiti: a vestire i panni della grande favorita, così come la scorsa estate, è l’Inter. Ha fatto aspettare a lungo Dybala e Bremer, alla fine perdendoli. Ma avendo tenuto tutti, non ne aveva nemmeno bisogno. Certo, Skriniar è ancora in bilico e se arrivasse l’offerta giusta da Parigi si aprirebbe una bella voragine dietro. Ma per adesso va bene così: è tornato il figliol prodigo Lukaku, che reduce dal fallimento al Chelsea riabbraccia l’adorato Lautaro Martinez. E poi sono arrivati Asllani, Mkhitaryan, Bellova: panchina lunga per Simone Inzaghi.

Serie A 2022/2023 al via: le favorite sono Inter e Milan, possibili sorprese Roma e Monza, flop Napoli e Juve: i pronostici sul campionato.
Romelu Lukaku, tornato all’Inter dopo un anno al Chelsea (Marco Luzzani/Getty Images)

Accanto all’Inter, scattano in prima fila i campioni in carica del Milan. Ancora due settimane di mercato e poi mister Pioli potrà tirare un sospiro di sollievo: il Diavolo avrà trattenuto tutti i big (tranne Kessié, ma si sapeva) e ha impreziosito la trequarti con il talentino belga De Ketelaere, sogno di una notte di mezza estate diventato realtà.

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Le possibili sorprese: Roma e Monza

Dybala, Matic, Wijnaldum. Senza spendere un euro, almeno di cartellino. Forse Belotti, trattenendo nel frattempo Zaniolo. Solo sette milioni spesi, per Celik dal Lille. Un mercato avveduto e al tempo stesso notevole quello portato avanti dal direttore sportivo della Roma, Tiago Pinto, che avrà sicuramente soddisfatto il connazionale José Mourinho: nella Capitale hanno vinto solo i grandissimi e lui, nonostante tutto, lo è. Incuriosisce in particolare Dybala che, fatto passare come un calciatore emotivo e cagionevole di salute, incapace di essere leader, potrebbe rilanciarsi in giallorosso. I piedi per far sognare la Curva Sud ci sono e la Roma potrebbe non accontentarsi del piazzamento Champions.

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Paulo Dybala: il suo arrivo alla Roma ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi (ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

L’obiettivo dichiarato del Monza neopromosso è, come dichiarato dall’amministratore delegato Adriano Galliani, la parte sinistra della classifica. Il presidente Silvio Berlusconi d’altra parte ha fornito i capitali per una campagna acquisti ambiziosa: l’enfant du pays Pessina (a cui è stata consegnata la fascia di capitano), Sensi, Ranocchi, Petagna, Cragno, Carboni, Rovella e Caprari, reduce dalla miglior stagione in carriera. Ossatura italiana, ma non solo. Sono infatti arrivati in Brianza anche Marlon e Pablo Marì. La prima stagione in Serie A nella storia del Monza potrebbe riservare diverse (buone) sorprese.

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Chi potrebbe deludere: Napoli e Juventus

In una sola sessione di mercato il Napoli ha perso Koulibaly, Mertens, Insigne, Ospina e, presto, potrebbe salutare anche Fabian Ruiz. Addio dunque a una bella dose di gol, tecnica, leadership, a cui dovranno sopperire l’inventiva di Luciano Spalletti e, ovviamente, i nuovi acquisti Kim Min-jae e Kvaratskhelia. Il primo è un difensore centrale sudcoreano con alle spalle una sola stagione europea in Turchia, mentre il secondo è un’ala georgiana che arriva dalla Dinamo Batumi. L’affare-Raspadori è in dirittura d’arrivo, ma la sensazione è che De Laurentiis, dopo averci provato per qualche anno, abbia deciso di tirare i remi in barca.

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Occhio alla Juventus, variabile impazzita. In tanti lodano il mercato dei bianconeri, dimenticandosi forse che al pari del Napoli hanno perso diversi pilastri del recente passato: Chiellini, De Ligt, Dybala, Morata. La Juve sta comprando, ma in modo confuso, senza aver ovviato ai difetti che sono costati una stagione senza trofei. Il centrocampo, considerato l’infortunio di Pogba, rimane non all’altezza, mentre non è stato risolto l’annoso problema del terzino sinistro. Che, al momento, è ancora Alex Sandro, in declino da almeno un quadriennio: acquistato e subito ceduto Cambiaso, i bianconeri hanno spedito in Germania Pellegrini e sembra siano pronti a puntare su Emerson Palmieri, tutt’altro che una garanzia ad alti livelli. Per il reparto avanzato sono arrivati Di Maria, che punta ad arrivare in forma al Mondiale, e Kostic, assistman seriale che però compirà 30 anni tra pochi mesi. Saranno seguiti da Depay? Solo se si libera dal Barcellona a zero.

Serie A, un campionato ridimensionato: tanti addii e pochi soldi

Un tempo il campionato più bello del mondo, da anni la Serie A è (se vogliamo essere ottimisti) il terzo d’Europa dopo la Premier league inglese e la Liga spagnola. Ma con minor capacità di attirare o almeno trattenere i suoi talenti rispetto alle big di Ligue 1 e Bundesliga. Persino poco allenante a sentire l’ex bianconero De Ligt, che appena arrivato al Bayern Monaco ha elogiato i metodi di Nagelsmann, mettendo in dubbio la bontà del lavoro atletico svolto alla Juventus. Scamacca, reduce dal primo campionato in doppia cifra della carriera, è andato a giocare in Premier league con il West Ham, che lo ha pagato 36 milioni (più bonus). Sempre a Londra è finito il già citato Koulibaly, dopo otto anni al Napoli. Nove quelli passati all’ombra del Vesuvio da “Ciro” Mertens, che in coppia con Torreira è stato messo sotto contratto addirittura dal Galatasaray, in Turchia. La Serie A nel frattempo ha richiamato Lukaku, tornato a vestire il nerazzurro solo perché regalato dal Chelsea, e ha attirato Di Maria: El Fideo prima di firmare ha però preferito terminare con calma le vacanze, aspettando una chiamata da Barcellona mai arrivata. Cimitero degli elefanti, campionato di passaggio per affermarsi o rilanciarsi. D’altra parte i soldi mancano, anche quando dovrebbero esserci: clamoroso il caso del main sponsor dell’Inter, ovvero la criptomoneta Digitalbits, che dopo aver firmato contratto da quasi 80 milioni in quattro anni, non ha versato un euro alla società nerazzurra. Che per adesso l’ha cancellato dalle divise delle giovanili e della squadra femminile. Ma con il fischio d’inizio di Milan-Udinese, alle ore 18.30 di sabato 13 agosto, ci dimenticheremo di tutto questo.