Bentornata Serie A. Dopo 52 giorni, le formazioni del massimo campionato italiano sono scese in campo, tutte in un giorno, per la 16esima giornata. Una sosta lunga e atipica, quella di quest’anno, a causa del Mondiale in Qatar che ha fermato il calcio in tutto il mondo. E il ritorno in campo è stato tutt’altro che agevole. La pausa ha condizionato lo stato di forma dei calciatori, tanto di chi ha partecipato alla rassegna iridata quanto di chi, nel frattempo, ha proseguito ad allenarsi, bissando la preparazione estiva a suon di amichevoli e doppie sedute. Ancora una volta a pagare è lo spettacolo: tante le assenze, atleti col fiatone e big mandate al tappeto o salvate in extremis.
Serie A: si torna 52 giorni dopo
Rispetto alle pause invernali classiche, quella di quest’anno rappresenta un vero e proprio record. Soltanto una volta nella storia recente della Serie A ci si è fermati di più. Se stavolta a fermare il campionato è stato il Mondiale in Qatar, precedentemente era stato il Covid. Nel 2020, infatti, la Serie A si era fermata l’8 marzo, a sorpresa. La pandemia ha colpito l’Europa con forza, tanto da sospendere i campionati, ripresi soltanto in estate. Quello italiano è ripartito il 20 giugno 2020, esattamente 105 giorni dopo l’ultima gara. E quella particolare pausa stravolse gli equilibri stagionali. La Lazio, seconda e in piena lotta scudetto, arrivò quarta al termine del campionato, dietro ad Atalanta e Inter. La Juventus, al primo posto al momento dello stop, riuscì a vincere lo scudetto nonostante un evidente rallentamento e un’Inter in grado di recuperare quasi tutti i 9 punti di svantaggio.
Le sorprese: Lazio ko, Atalanta e Juve si salvano in extremis
Basta guardare i risultati per scoprire subito come la sedicesima giornata abbia il sapore della classica prima partita post ferie. Il risultato a sorpresa lo fornisce la Lazio. A Lecce i biancocelesti passano in vantaggio con la rete del solito Immobile, ma subiscono la rimonta locale, opera di Strefezza e Colomba. Il 2-1 indispettisce Maurizio Sarri, tecnico laziale, che prima se l’è presa con un giornalista e poi ha parlato di calo fisico e mentale. Un classico, ma solitamente di inizio campionato. A rischiare una sorte simile sono state Juventus e Atalanta. I bianconeri sul campo della Cremonese hanno vinto 1-0 soltanto grazie al sigillo su punizione di Milik in pieno recupero. L’Atalanta ringrazia Pasalic, che firma il 2-2 al 93′ contro lo Spezia, sopra di due reti contro i bergamaschi già nel primo tempo.

Gli infortunati: dal caso Di Maria ai tanti affaticati
E poi ci sono gli infortunati. La Juventus ne ha ben sei, senza contare i giovani aggregati. Si tratta di Bonucci, De Sciglio e Cuadrado, fermati durante la sosta, di Pogba che non riesce ancora a recuperare dall’infortunio di agosto, di Dusan Vlahovic, tornato malconcio proprio dal Qatar, e soprattutto di Angel Di Maria. Il campione del mondo argentino è l’emblema degli acciacchi di un intero campionato. Ha giocato e segnato in finale contro la Francia, poi vinta dalla sua Argentina. Tornato, si è subito fermato. La stessa sorte capitata a Duvan Zapata, uscito dopo 29 minuti in Spezia-Atalanta. La lista degli assenti è lunga. Il Milan ne conta nove: Ballo-Touré, Florenzi, Ibrahimovic, Kjaer, Krunic, Maignan, Messias, Origi e Rebic. La Lazio e la Roma hanno rinunciato a Luis Alberto e Belotti, l’Inter a Brozovic e il Napoli, all’ultimo istante, al portiere Meret.
L’aspetto psicologico: il Napoli cade per la prima volta
E come se non bastasse, c’è anche l’aspetto psicologico. In questo caso l’esempio è il Napoli. La capolista, dopo 15 giornate con 13 vittorie e due pareggi, cade immediatamente al ritorno in campo. Lo fa a San Siro contro un’ottima Inter, quindi nulla di strano, ma lo fa anche dopo svariate amichevoli giocate non al meglio. Il doppio ko pre-natalizio contro Villareal e Lille, con sette gol subiti in due gare, aveva fatto scattare già un campanello d’allarme che ora inizia a essere più insistente, dopo il primo ko in campionato. Spalletti ora deve far mantenere ai suoi la calma e ritrovare immediatamente quella sicurezza che ha portato il Napoli a +8 a novembre. Dietro il Milan continua a correre (2-1 sulla Salernitana) e ora i punti di distacco sono soltanto cinque.
