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Winter

I nerazzurri, metabolizzato l’addio estivo di Conte, oggi sono campioni d’inverno, nonostante il bilancio da sistemare. Finale d’anno in affanno per il Milan e caratterizzato dagli infortuni in casa Napoli. Il riassunto del girone d’andata in Serie A.

23 Dicembre 2021 13:0423 Dicembre 2021 18:43 Redazione
Dalla Juventus al Milan, passando per Inter, Napoli, Roma e Lazio: sorprese e delusioni del girone d'andata

L’exploit del Napoli targato Luciano Spalletti è valso un avvio di stagione da sogno, poi l’Inter è tornata in testa. Ai nerazzurri è bastata la rete di Denzel Dumfries per battere il Torino e consolidare un titolo di campione d’inverno già messo in bacheca con una giornata d’anticipo. Al giro di boa del Campionato di Serie A, i milanesi appaiono compagine solida, in grado, stando così le cose, di tenere a debita distanza le rivali. Il percorso è lunghissimo, in mezzo ci sono il mercato e le insidie legate a infortuni e squalifiche, ma il merito di Simone Inzaghi resta evidente. Rimettere insieme i cocci lasciati da Antonio Conte non era impresa facile. Il nuovo allenatore, firmato il contratto atteso una vita, si è trovato a fare quadrato con una società in cui, nonostante lo scudetto appena vinto, la priorità, più del campo, era rimettere insieme i conti.

Simone Inzaghi e la capacità di rigenerarsi dell’Inter

Sull’altare del bilancio così si sono sacrificati i pezzi pregiati della rosa. Romelu Lukaku è tornato al Chelsea, Achraf Hakimi è volato al Paris Saint Germain, sostituiti rispettivamente da Edin Dzeko e da Dumfries. Le porte girevoli, però, e qui va sottolineato il lavoro dei dirigenti, hanno permesso di far respirare le casse e contestualmente mantenere adeguato il livello complessivo dell’organico. L’Inter al momento non è solo in testa alla classifica con quattro punti di vantaggio sui cugini del Milan, ma ha anche raggiunto gli ottavi di finale in Champions, dove il prossimo 16 febbraio affronterà il Liverpool. Traguardo che mancava esattamente da dieci anni, mai raggiunto nei due di gestione Conte.

Milan, la crescita è graduale ma costante

Dietro, prosegue il percorso di crescita graduale del Milan. Tornato nell’Europa dei grandi per lo spazio risicato del girone eliminatorio, chiuso all’ultimo posto, in campionato il Diavolo continua a bazzicare nei quartieri nobilissimi della classifica. Una conclusione d’anno in leggero debito d’ossigeno non vanifica quanto fatto nelle giornate precedenti e la bontà del progetto guidato da una bandiera come Paolo Maldini. La fine del rapporto con Donnarumma, miglior giocatore dello scorso europeo, è stato metabolizzato grazie all’arrivo dal Lille di Mike Maignan, che da quando è sbarcato a Milano, però, ha già dovuto fare i conti con un infortunio e la successiva operazione al polso. Più di questo a pesare sulla graduatoria dei rossoneri è stato il periodo tra novembre e dicembre, quando in sei partite hanno messo insieme due sole vittorie (Genoa e Salernitana) a fronte delle sconfitte con Fiorentina e Napoli e dei pari al cospetto di Inter e Udinese.

Napoli, dalla partenza sprint agli infortuni

Ha accusato il colpo degli infortuni il Napoli, che nelle prime otto giornate aveva infilato altrettante vittorie, salvo poi sbattere sulla Roma dell’ex Luciano Spalletti. L’addio di Manolas, comunque da tempo fuori dalle gerarchie del tecnico toscano, il lungo infortunio dell’attaccante Victor Osimhen e quelli Zambo Anguissa e Fabian Ruiz hanno falcidiato la rosa e ridimensionato le ambizioni di una squadra che pur reduce dalla sconfitta con lo Spezia, classifica alla mano, può ancora sognare in grande. A completare il quadro la suggestione della doppia sfida di Europa League col Barcellona prevista a febbraio e, alla luce dei recenti risultati blaugrana, meno proibitiva del passato.

Dalla Juventus al Milan, passando per Inter, Napoli, Roma e Lazio: sorprese e delusioni del girone d'andata
I calciatori del Napoli (Getty)

Atalanta, il duro colpo dell’eliminazione dalla Champions

Battuto a domicilio il Napoli, lo scorso 4 dicembre, l’Atalanta appena a inizio mese sembrava una seria candidata al tricolore. L’avvicinamento al Natale, però, non è stato quello sperato dalla banda di Gasperini, eliminata dal Villareal in Champions, e successivamente rituffatasi in campionato forse un po’ demoralizzata. Dalla gara con gli spagnoli ne sono passate altre tre: alla prima vinta in casa del Verona, hanno fatto seguito la sonora batosta incassata tra le mura amiche dalla Roma e il pari senza reti col Genoa. Il quarto posto per ora è saldo, ma da gennaio servirà riprendere a correre.

Juventus: campionato, champions e il caso plusvalenze

Un po’ quello che dovrà fare la Juventus, divisa tra un rendimento altalenante in campionato e i problemi extracalcistici legati alla questione plusvalenze. In attesa dell’esito delle indagini, la formazione di Massimiliano Allegri rimane alla ricerca costante di continuità e magari, col mercato alle porte, di qualche rinforzo che rimpolpi un organico non ancora ripresosi dalla partenza di Cristiano Ronaldo. Manca un bomber da venti gol, come centrocampisti in grado di accendere la luce e risolvere le partite. Ma se il ritorno del tecnico livornese non ha prodotto la carica sperata, i motivi per sorridere arrivano comunque dall’Europa. Il girone eliminatorio chiuso al primo posto, complice il passo falso del Chelsea contro lo Zenit di San Pietroburgo, ha regalato un sorteggio tutto sommato favorevole. A febbraio ci sarà il Villareal, non una passeggiata, ma neppure il monte Everest. E di questi tempi non è poco.

Dalla Juventus al Milan, passando per Inter, Napoli, Roma e Lazio: sorprese e delusioni del girone d'andata
I giocatori della Juventus esultano dopo un gol (Getty)

Separate da un punto, le romane hanno fin qui beneficiato a metà delle cure dei nuovi allenatori. Maurizio Sarri e José Mourinho rappresentavano suggestioni diverse, ma ugualmente interessanti. Fin qui, però, non sono state le rivoluzioni attese dai tifosi di Lazio e Roma. Ad oggi i loro sistemi di gioco e gli interpreti di cui dispongono li hanno relegati a un limbo, da cui è possibile uscire a patto di cambiare marcia alla svelta. Si gode bomber Dusan Vlahovic, almeno fino alla scadenza del contratto, la Fiorentina di Vincenzo Italiano, tra le sorprese più liete di quest’avvio di stagione.

Sampdoria e Salernitana, quando a parlare non è il campo

Meno bene, per motivi diversi se la passano, infine, Sampdoria e Salernitana. I blucerchiati sono col fiato sospeso per la vicenda Massimo Ferrero. Il presidente arrestato con l’accusa di bancarotta e di diversi altri reati societari nei giorni scorsi, è stato solo oggi, 23 dicembre, scarcerato e attualmente si trova ai domiciliari. La squadra dalla situazione sembra aver trovato la carica giusta per tirarsi fuori dalle secche di una classifica difficile. Venti punti, otto nelle ultime quattro giornate (vittoria nel derby compresa), significano più nove sulla zona retrocessione e quantomeno un Natale sereno. Diverso da quello della Salernitana che, ultima in graduatoria, e senza un compratore potrebbe essere esclusa dal campionato già il prossimo 31 dicembre. Non esattamente il miglior modo per salutare l’anno.

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Ribery con la maglia della Salernitana (Getty)

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