Un giorno storico per il calcio femminile in Italia. Il Consiglio Federale della Figc ha votato numerose modifiche normative tra cui anche il passaggio al professionismo della Serie A femminile, già dal prossimo 1 luglio. Per l’intero movimento calcistico si tratta di un momento cruciale, dopo anni di battaglie per rendere il campionato e le atlete delle professioniste, equiparando le due massime leghe. Per il calcio femminile è un grande passo in avanti, sebbene ci sia notevole distanza rispetto a Paesi come gli Stati Uniti, dove il movimento sportivo ha radici più profonde nel tempo e si è già raggiunta anche la parità salariale.

Gravina: «Prima federazione in Italia ad avviare questo percorso»
Mentre esulta l’intero movimento calcistico, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, esprime la sua grande soddisfazione. «Dal primo luglio inizia il percorso del professionismo del calcio femminile», ha ufficializzato al termine del Consiglio Federale, «siamo la prima federazione in Italia ad avviare e ad attuare questo percorso». Si tratta di un passo in avanti non soltanto sportivo ma culturale, accolto favorevolmente tanto dalle società, quando da tanti tifosi e appassionati. Sui social sono immediatamente arrivati tweet e post di esultanza. Ma c’è stato anche chi ha criticato la decisione, mostrando poco apprezzamento per il calcio femminile, spesso con toni poco eleganti.
Il riconoscimento di status di professioniste alle calciatrici italiane è un passo avanti significativo nell’evoluzione della nostra cultura sportiva. I complimenti alla @FIGC sono d’obbligo (e non scontati).@AzzurreFIGC #CalcioFemminile
— Valerio Iafrate (@ValerioIafrate) April 26, 2022
La gaffe della Serie A durante la votazione
C’è stato, però, anche tempo per una gaffe che si tinge di giallo. Al termine della votazione ci sarebbe stata qualche tensione durante il Consiglio Federale. Sembra che i club della Serie A (maschile) avessero votato a favore all’unanimità nell’Assemblea interna che ha preceduto la riunione di oggi. Non sembravano esserci dubbi, almeno finché la pratica non è arrivata sul tavolo del Consiglio. Lì la Serie A, rappresentata dal presidente Lorenzo Casini e da Lotito e Marotta, avrebbe votato contro. Si è subito intavolata un’accesa discussione con il presidente Gravina e poi lo stesso Casini avrebbe chiesto di rivotare, per rettificare. Sulla vicenda si è espresso soltanto il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha dichiarato, secondo quanto riportato da Repubblica: «C’è stato solo un malinteso».
