«Tutta la letteratura è pettegolezzo», diceva un certo Truman Capote. Spesso però ben più travolgenti di molti romanzi pubblicati dagli editori italiani, sono le vite (romanzesche) degli stessi editori. Lo dimostrano due libri, appena usciti, che raccontano le storie di due big dell’editoria italiana: la riedizione di Senior Service di Carlo Feltrinelli (Feltrinelli) e Verità di famiglia di Sebastiano Mondadori (La nave di Teseo).
Carlo Feltrinelli in Senior Service racconta la figura del padre Giangiacomo, “editore rivoluzionario”
In Senior Service Carlo Feltrinelli racconta la storia di suo padre Giangiacomo e insieme quella della casa editrice da lui fondata. Una storia drammatica, finita rovinosamente, narrata, con una dolcezza estrema, attraverso gli occhi di un figlio che in questo lungo viaggio introspettivo sembra ritrovare se stesso e le proprie radici, ricomponendo una tragedia familiare tanto dolorosa quanto unica nel suo genere. Si è discusso molto sulla figura di Giangiacomo Feltrinelli, l’editore rivoluzionario, spesso sintetizzando e semplificando la sua vita con la sua fine, con la latitanza e di conseguenza con la sua morte. Agli occhi di tutti il nome Feltrinelli oggi è identificabile con quello di un gruppo di librerie, sparse per l’Italia, che producono e distribuiscono libri, dimenticando, invece, che il lavoro svolto dalla casa editrice nel Novecento è stato fondamentale per cambiare il modo di pensare, i libri e fare editoria in Italia. Prima la nascita della Fondazione Feltrinelli, quando Togliatti propose a Giangiacomo di creare una biblioteca che raccontasse le lotte degli operai di tutto il mondo, poi le pubblicazioni del Dottor Zivago e del Gattopardo, arrivando fino al Diario del Che in Bolivia e alle clamorose interviste a Fidel o a Yasser Arafat. Il tutto mischiato a storie di vita familiare, tra barche a vela nei fiordi di Trondheim, lune di miele in California e viaggi a New York. Inevitabile ovviamente il racconto legato al Feltrinelli politico, la lotta armata, la latitanza, i Gap e la tragica morte a Segrate, alle porte di Milano. Un prezioso documento che tutte le nuove generazioni dovrebbero leggere per conoscere una delle storie più incredibili del nostro Paese.

La storia di Alberto, l’altro Mondadori, ricostruita dal nipote in Verità di famiglia
Altrettanto interessante è Verità di famiglia, romanzo biografico all’interno del quale Sebastiano Mondadori racconta la storia di suo nonno Alberto, l’altro Mondadori, figlio primogenito di Arnoldo che alla fine della propria vita, spesa interamente nel mondo dell’editoria, è stato letteralmente cancellato dalla grande ombra del padre e dagli album di famiglia. Personaggio controverso, quasi da film, soprannominato il Grande Gatsby dell’editoria italiana, Alberto Mondadori rivive attraverso le parole a tratti impietose di suo nipote che, oltre a narrarne le gesta, ne svela anche i lati oscuri, come per esempio l’alcolismo di cui fu vittima e che lo portò alla fine a perdere tutto. Sempre in conflitto con l’azienda di famiglia, Alberto Mondadori creò la celebre collana Oscar, adattò per il grande schermo il celebre romanzo I ragazzi della via Pal e, soprattutto, a un certo punto decise di camminare con le proprie gambe e fondare il Saggiatore, casa editrice unica nel panorama editoriale di quegli anni. Un libro che si legge come un romanzo di avventura, fatto di eccessi, di straordinarie cadute ma anche da traguardi raggiunti e sogni inseguiti. Particolare attenzione è dedicata anche a una formidabile raccolta di fotografie d’epoca che ritraggono Alberto simile a una star di Hollywood, tra ville faraoniche in Versilia e incontri epici a Venezia, come quello con il suo mito Orson Wells. Al centro della storia il rapporto con il denaro, che a un certo punto finì mandandolo in rovina. Una biografia che vale doppio, che è contemporaneamente un dialogo tra generazioni diverse e che in fondo è anche un’autobiografia dello stesso Sebastiano che raccontando del nonno parla anche di sé.
