Adama Diémé ha una missione. Originario del Senegal meridionale, dopo un periodo di formazione e lavoro in Europa, è tornato in patria per fermare la deforestazione. Suo obiettivo è infatti piantare ben 5 milioni di alberi di varie specie entro i prossimi cinque anni. Fra le 12 specie scelte anche il baobab per salvare le case di alcuni villaggi a rischio per le esondazioni dei fiumi. Per raggiungere il risultato, Diémé ha coinvolto tutte le donne dei villaggi nella regione, spiegando loro come coltivare la terra e gestire il patrimonio vegetale. La sua campagna, condotta con il supporto della moglie, ha già ottenuto grande successo ma spera di ottenere nuovi fondi.

Adama Diémé e il progetto di piantare 5 milioni di alberi in Senegal
«In alcuni villaggi non si trova nemmeno un albero», ha dichiarato con preoccupazione alla Bbc Diémé. Oggi 48enne, l’uomo ha trascorso alcuni anni in Europa dove ha lavorato nel settore agroalimentare ma da poco è tornato nella regione Casamance, sua terra d’origine nel sud del Senegal. Non vedendo più i giganteschi alberi che ricordava in gioventù, ha avvertito un colpo al cuore. «La gente taglia, ma non pensa a piantare i nuovi esemplari», ha proseguito ricordando la deforestazione per scopi edilizi. Per questo, Adama ha deciso di lanciare Ununukolaal, campagna di riqualificazione territoriale traducibile dalla lingua locale con «i nostri alberi». Spera di piantarne 5 milioni nei prossimi cinque anni, ma necessita di fondi ancora assenti. Dal 2019 ad oggi ha seminato 142 mila nuove piantine, ma la strada è ancora lunga.

Il progetto in Senegal di Diémé intende piantare circa 12 specie differenti, selezionate in base alle necessità degli abitanti del posto. Si parla di palme e tamerindi, ma anche kapok e alberi di limone. Senza dimenticare i baobab, soprattutto per le zone adiacenti al fiume Casamance. Al centro del corso d’acqua da centinaia di anni un villaggio ospita uomini, donne e bambini di tutte le età. Oggi però l’aumento del livello del fiume e le sue esondazioni rischiano di far sparire tutto. «Se l’acqua sale ancora dovremo disperderci», ha detto un capo villaggio. Per questo Diémé ha deciso di piantare una serie di baobab, capaci di svilupparsi ovunque e di creare una barriera protettiva. «Sono la nostra speranza di vita», hanno detto in coro gli abitanti.
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Il ruolo delle donne, dalla compagna di Diémé alle abitanti dei villaggi
«Se vuoi guidare un progetto, inizia con le donne». Con queste parole Diémé ha confermato alla Bbc il ruolo cruciale dell’universo femminile nel suo piano. «Sono laboriose e instancabili». Su tutte, spicca Yolanda Pereñiguez, compagna del 48enne che lo accompagna nella sua missione. La donna ha sfruttato le sue abilità come tessitrice per realizzare magliette speciali da vendere all’estero per 15 dollari. Su di esse è presente l’immagine stilizzata del baobab, secondo la donna «simbolo dell’albero africano». Il contributo di ogni acquirente serve per piantare, secondo la Bbc, circa 15 piantine dal prezzo di un dollaro. Diémé può però vantare l’aiuto di tutte le donne dei villaggi del Senegal meridionale, che hanno abbracciato il progetto senza esitare. Hanno imparato a coltivare la terra, riconoscere le specie vegetali e aiutarle nella crescita. «Ora abbiamo frutta per il mercato e un conto in banca personale», ha detto una signora. «È bellissimo».