La senatrice ex M5S Bianca Laura Granato, oggi nella componente L’Alternativa c’è, è entrata al Senato senza Green Pass. A seguito di questa decisione è stata sospesa per 10 giorni. Segnalata ai senatori questori dagli assistenti parlamentari ai quali si è rifiutata di mostrare il certificato verde, ha risposto alla convocazione della commissione Affari costituzionali che deve esaminare proprio il decreto sull’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro. Dopo la sospensione della seduta in attesa del verdetto dei questori, Granato, raggiunta telefonicamente, ha spiegato di essere «rimasta a presidiare la commissione, poi mi potrò esprimere con cognizione di causa».
In Senato senza green pass: mi oppongo a un atto unilaterale
A giudizio dell’esponente di Ace «la distorsione del Regolamento del Senato (ma anche della Camera) su indicazione di un atto unilaterale del Governo, quale è un decreto legge, rischia di alterare i già precari rapporti di forza tra maggioranza e opposizione. Se non mi fosse consentito di seguire i lavori, in base al regolamento, i miei emendamenti decadrebbero automaticamente e con essi si estinguerebbe la già flebile voce delle minoranze. Ciò sarebbe un chiaro indicatore di come il Governo ormai procede incontrastato su tutti i fronti, spianando anche il potere legislativo delle Camere, abbattendo a colpi di decreto ogni baluardo costituzionale. Una deriva pericolosa che sta sfociando in atti di repressione ingiustificabili sotto il profilo della pubblica sicurezza nelle piazze, così come il Green pass è un provvedimento ingiustificabile a livello sanitario».
La presidente del Senato Casellati dispone la sospensione per 10 giorni
La senatrice di L’Alternativa c’è Bianca Laura Granato è stata sospesa per dieci giorni dopo la sua decisione di entrare a palazzo Madama senza il Green Pass. Ne ha dato notizia, in apertura della seduta dell’assemblea, la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Secondo quanto ha spiegato Casellati, il Consiglio di Presidenza ha deliberato il divieto di accesso senza certificato verde in tutte le sedi di palazzo Madama e la sanzione della sospensione per dieci giorni al parlamentare che si renda responsabile di «un accesso non consentito».