Lo stile non cambia, come il colore utilizzato per le scritte: nella notte, la facciata della sede della CGIL di via Folonari a Brescia è stata imbrattata con scritte come «Servizi nazisti» e «traditori del popolo». La firma è quello del movimento no vax. I dipendenti della sede bresciana della Camera del Lavoro sono stati i primi a scoprire le scritte che sono state già cancellate, con ripristino della facciata.
Sede della Cgil Brescia imbrattata
Numerosi gli attestati di solidarietà giunti da tutta Italia, mentre sono in corso le indagini per individuare i responsabili del gesto. Il sindacato ha presentato regolare denuncia. Tra le prime attestazioni, ci sono le parole del vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare, Roberto Zini, che ha commentato: «Alla Cgil di Brescia va la nostra piena solidarietà per l’atto vandalico subito sulla propria sede. Un gesto che appare ancora più grave per il suo esplicito riferimento a fatti storici che nulla hanno a che vedere con l’attualità. Negli ultimi anni, associazioni datoriali e sindacati si sono sempre confrontati a Brescia con rispetto e spirito costruttivo, ponendo al centro del dialogo un’attenzione sempre maggiore al benessere dei lavoratori. Su questa strada proseguiremo anche in futuro, certi che sia l’unica strada da percorrere anche per arginare episodi come quello avvenuto la scorsa notte».
«Il nostro impegno continua e le nostre porte rimangono aperte»
Intanto, nella pagina CGIL Brescia, viene pubblicata la foto della facciata ripristinata, con le parole raccolte in questo post: «La Camera del Lavoro di Brescia ringrazia per i tanti attestati di solidarietà che – dalle istituzioni ai partiti, dalle associazioni ai singoli cittadini – abbiamo ricevuto a seguito della sfregio alla nostra sede di via Folonari della scorsa notte. Le scritte deliranti che hanno imbrattato l’ingresso della casa delle lavoratrici e dei lavoratori non meritano un commento e, in linea con altre vicende simili, preferiamo mantenere un profilo basso per evitare di dare inutile spazio e pubblicità a questi gesti vili. Le scritte sono già state cancellate, il nostro impegno continua e le nostre porte rimangono aperte, come lo sono state durante tutto il periodo della pandemia».