Scuola, l’allarme dei sindacati: «Mancano 200mila docenti». Ma Bianchi smentisce
Botta e risposta tra gli addetti ai lavori e il ministero. L'anno scolastico è alle porte e il rischio è che si debba ricorrere a un gran numero di supplenti in tutto il Paese.
Archiviato il mese di agosto, l’arrivo di settembre significa, per i più giovani e per le famiglie, che l’inizio del nuovo anno scolastico è ormai a un passo. Ma come accade ogni anno, l’apertura delle scuole non è esente da polemiche e il sistema italiano finisce ancora una volta sotto l’attacco dei sindacati. Accade ciclicamente e anche nel 2022 è così: i sindacati preannunciano forti disagi a causa del gran numero di cattedre vacanti che rischiano di esserci in tutte le scuole italiane. Si parla di circa 200mila docenti, secondo le sigle sindacali. Ma il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, rassicura: «Tutti i docenti saranno in cattedra».

I numeri dei sindacati: «Coperto il 40 per cento dei posti»
«Ad oggi possiamo dire di aver coperto solo il 40 per cento dei posti disponibili per le nomine in ruolo». Questo è quanto afferma Ivana Barbacci, segretario di Cisl Scuola, intervistata da Skuola.net. La sindacalista parla di «gravi carenze nella scuola media di primo e secondo grado, in particolare sul sostegno, sulle discipline Stem e anche su qualche disciplina umanistica della scuola media di primo grado. Ci sono i posti il cui contratto è scaduto il 30 giugno e le supplenze brevi. Quindi la somma finale, come l’anno scorso, quasi sicuramente ci porterà a 200mila. Ma già si può dire che siamo di fronte a un avvio dell’anno scolastico che vede scoperte, per quanto riguarda le cattedre di ruolo, più del 60 per cento dei posti».
Bianchi replica: «Gli studenti troveranno i docenti in classe»
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, però, sembra tutt’altro che allarmato. «Tutti i docenti saranno in cattedra, così come è accaduto l’anno scorso», dichiara, come riporta Tgcom24, «quest’anno abbiamo realizzato tanti concorsi, abbiamo assunto oltre 50mila docenti. C’è anche una parte di personale supplente, ma gli studenti troveranno tutti i docenti in classe al rientro dalle vacanze». Ciò che fa storcere il naso agli addetti ai lavori, però, è che come evidenzia l’analisi di Tuttoscuola dei dati pubblicati dagli Uffici scolastici regionali, a oggi sono stati assegnati meno della metà dei posti banditi a concorso. Le posizioni aperte erano 55.839, mentre i nuovi docenti di ruolo sarebbero 24.770.
