Scuola: cortei in 40 città, tensione a Torino
Scontro con la forze dell’ordine presso la sede torinese di Confindustria. A Napoli tre studenti si sono versati addosso vernice rossa davanti alla sede regionale del Pd.
Già scesi in piazza il 28 gennaio, giornata nel corso della quale si erano verificate cariche della polizia, gli studenti sono tornati a manifestare oggi, dopo la morte di un altro studente, Giuseppe Lenoci, durante lo stage previsto dall’alternanza scuola-lavoro. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi e del Ministro dell’Interno Lamorgese, pretendendo una presa di responsabilità dopo la repressione nei confronti degli studenti da parte delle istituzioni. Al centro delle proteste anche il nuovo esame di maturità, contestato dagli studenti delle quinte. Cortei in oltre 40 città d’Italia, con momenti di tensione che si sono verificati in particolare a Torino e a Napoli.

Torino, polizia e studenti a contatto presso la sede di Confindustria
A Torino, dove il serpentone degli studenti è partito da piazza XVIII Dicembre per raggiungere le sedi di Miur e Confindustria, ci sono stati momenti di tensione nei pressi della sede dell’unione sindacale. Dopo aver lanciato uova di vernice contro la palazzina di via Vela, alcuni giovani che si sono staccati dal corteo hanno forzato il cancello di ingresso, tentando di entrare negli uffici. I ragazzi, armati dei bastoni con cui sostenevano i cartelli, sono stati respinti dalle forze dell’ordine e negli scontri è volata qualche manganellata. Sono stati accesi fumogeni e dati alle fiamme alcuni fogli con lo stemma della Confindustria. Almeno sette i rappresentanti delle forze dell’ordine rimasti feriti nel tentato assalto.

Napoli, la protesta degli studenti davanti alla sede del Pd
A Napoli, invece, tre studenti si sono versati addosso vernice rossa davanti alla sede regionale del Pd della Campania, in via Santa Brigida. La protesta è avvenuta durante il flash mob promosso dalle organizzazioni “Potere al Popolo”, “Opg” e “Studenti autorganizzati campani”. I manifestanti hanno esposto uno striscione con le scritte «C’at accise» ( ovvero “Ci avete ucciso”) e «Le vostre mani sono sporche del nostro sangue». Gli studenti hanno gridato al megafono le ragioni dell’iniziativa facendo riferimento a Lorenzo Parrelli e Giuseppe Lenoci, i due ragazzi morti durante gli stage per l’alternanza scuola-lavoro. Manifestazioni partecipate nelle altre città, da Milano a Roma, fino a Palermo, Firenze, Bari e Bologna, ma senza momenti di tensione.