Con il Napoli a un passo dallo scudetto, Tag43 pubblica un estratto di A scuola da De Laurentiis. L’efficienza di un modello innovativo, l’ultimo libro di Vincenzo Imperatore, Ultra edizioni, in uscita il 5 maggio.
Quanto vale oggi il marchio Ssc Napoli?
A tale proposito è necessario premettere che per le società di calcio si segue un metodo di valutazione basato sul flusso di reddito prospettico che il marchio è in grado di generare, ad esempio, attraverso le royalties pagate da chi lo utilizza tramite accordi di licenza su palloni, magliette o videogiochi. In altri termini, quanto guadagnerà in futuro il Napoli per effetto del suo brand? Non solo: occorre tenere presente, come abbiamo visto, che le società di calcio – la maggior parte (ma non il Napoli) anche per coprire le perdite di bilancio ed essere in linea con i parametri previsti dalla pantomima del Fair Play Finanziario soprattutto per il bilancio 2020, allorquando, per effetto del Covid, non ha potuto sfruttare il bottino delle plusvalenze – hanno approfittato di una misura straordinaria prevista dall’art. 110 del DL 104/2020 che consente di aumentare il valore dei beni materiali (terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature) e immateriali (marchi e brevetti) nel bilancio al 31.12.2020, generando un incremento di patrimonio netto pagando un’imposta minima (3 per cento in luogo di una percentuale che, in base ai beni da rivalutare, si attestava tra il 12 e il 16 per cento).

Il Napoli ha così provveduto, tramite la perizia di un professionista esperto e indipendente, a rivalutare il marchio, specificando nella relazione al bilancio 2021 che «[…] Il valore netto contabile del Marchio al 30 giugno 2020 era pari a zero e dopo la suddetta rivalutazione il valore iscritto in bilancio al 30 giugno 2021 è pari a euro 75.000.000». Il valore contabile, di bilancio, di un asset aziendale è però, come abbiamo spiegato, ben diverso dal suo valore di mercato. Brand Finance, la più importante società di consulenza per la valutazione del brand e degli altri asset intangibili del mondo che ha sede nella City di Londra e uffici in oltre 20 Paesi, nella sua ultima analisi (pubblicata nel maggio 2022) ha valutato il marchio “Napoli” 182 milioni (+32 per cento in un anno), quarto brand italiano dopo Juventus (705 milioni e in crescita del 25 per cento rispetto all’anno precedente), Inter (495 milioni con un apprezzamento del 35 per cento rispetto all’anno precedente) e Milan (269 milioni con un balzo, effetto dello scudetto vinto nel 2022, del 76 per cento).

In ogni caso, al di là delle classifiche e dei differenti criteri con cui sono stilate, almeno sul fronte della brand heritage e del blasone storico, il Napoli ha a disposizione un patrimonio impareggiabile. Un intangible (bene intangibile) che attrae fondi e investitori esteri e che sicuramente crescerà nei prossimi mesi per effetto dei successi sportivi del 2023.
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