Da Kurkov a Dmitruk: dieci scrittori ucraini da leggere
Dalla "rockstar" Serhiy Zhadan alla leggenda vivente Lina Kostenko, fino alla giovane Anastasia Dmitruk. Gli scrittori e poeti ucraini da leggere per capire meglio il Paese dilaniato dalla guerra con la Russia.
L’attacco sferrato da Vladimir Putin all’Ucraina ha sconvolto il mondo, riproponendo l’orrore della guerra nel cuore dell’Europa. Ma a ben veder si tratta dell’ennesimo episodio di una storia tribolata, che da sempre caratterizza i rapporti tra i due Paesi. L’Ucraina venne annessa all’Unione Sovietica nel 1922. Allora, il Cremlino tentò di imporre l’ideologia comunista a tutti. Chi non voleva piegarsi venne bollato come dissidente e mandato nei gulag. La feroce repressione si estese anche alla letteratura: di certe cose, facile immaginare, non si poteva parlare. Così nessuna opera data alle stampe in epoca sovietica, ad esempio, affrontò il tema dell’Holodomor, ovvero la carestia che si abbatté sul territorio dell’Ucraina dal 1932 al 1933: nata dalla collettivizzazione forzata imposta da Stalin, causò diversi milioni di morti. Oggi c’è chi la descrive apertamente come un genocidio, uno “sterminio per fame”. Al tempo la storia era diversa.
Nonostante la censura, tuttavia, letteratura ucraina non si spense mai, sotto le ceneri dell’Urss. Tendeva a esprimersi in russo, magari, ma resisteva: durante il periodo sovietico, l’uso dell’ucraino, infatti, fu osteggiato, effetto collaterale della politica di russificazione, che fu più intensa fra gli Anni 30 e i primi Anni 80. La svolta si ebbe con la crisi dell’Unione sovietica e la ritrovata indipendenza nell’anno 1991. Fu a quel punto che gli autori ucraini riscoprirono a pieno la loro tradizione e iniziarono a sperimentare forme e stili, consegnando ai lettori una “nuova” nazione e rispolverando persino lo suržik, dialetto in cui il vocabolario russo è combinato con la grammatica e la pronuncia ucraina, molto diffuso nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk, così come in Crimea.
Molti autori considerati russi sono in realtà ucraini
In un contesto di simile commistione si capisce perché in realtà alcuni dei più grandi scrittori ucraini siano stati generalmente considerati russi. Si tratta di Bulgakov, Babel’, Gogol’, Grossman. Puškin e Čechov trascorsero invece dei periodi significativi in Ucraina, restituendo la loro esperienza in alcune opere, come il poema La fontana di Bachčisaraj e La steppa, che Čechov considerava il proprio capolavoro. Dai “classici” agli autori contemporanei: ecco dieci romanzieri e poeti ucraini, che si soffermano sulle devastazioni della guerra e sui paesaggi della storia, della memoria e del dolore, nonché sullo spirito nazionale di resilienza e voglia di celebrare la vita.

Zhadan: poeta rockstar tra letteratura, musica e attivismo
Il “poeta rockstar” Serhiy Zhadan, nato nel 1974 a Starobil’s’k (oblast’ di Luhanks), è considerato uno dei maggiori esponenti della moderna letteratura ucraina. Autore di 12 raccolte di poesie e di sette romanzi, tra cui Depeche Mode, La strada del Donbas e Il convitto, ha collaborato con la band Luk di Kharkiv, che ha usato testi basati sulle sue opere. Al centro dei lavori di Zhadan c’è la sua terra natale, dai paesaggi industriali dell’Ucraina orientale ai danni collaterali causati dal conflitto in atto dal 2014. Negli ultimi otto anni si è dedicato al sostegno dell’esercito ucraino, esibendosi al fronte con la suo rock band Sobaky v Kosmosi (Cani nello spazio). Membro attivo della rivoluzione arancione del 2004, nel corso dell’Euromaidan fu brutalmente pestato da teppisti filo-russi che prendevano d’assalto il palazzo dell’amministrazione regionale di Kharkiv per issarvi la bandiera russa.

Il black humor di Kurkov e il realismo magico di Prokhasko
È nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) ma vive da sempre a Kyiv il 61enne Andrey Kurkov, attualmente sfollato. «Questa è la mia città, la mia casa, il mio Paese, la mia terra. Gli occupanti non saranno mai i benvenuti», ha detto in un video diffuso da PEN Ukraine, di cui è presidente. I libri di Kurkov sono pervasi da black humor, realtà post-sovietica, elementi di surrealismo. Ha all’attivo 13 romanzi e cinque libri per bambini, oltre a Diari ucraini sugli eventi di Euromaidan. Il libro del 2018 Grey Bees (titolo inglese, non è stato tradotto in italiano) racconta il conflitto in Ucraina attraverso le avventure di un apicoltore del Donbass. Nativo di Ivano-Frankivsk, nell’ovest del Paese, merita di essere letto anche Taras Prokhasko, autore di romanzi di grande successo nell’Ucraina degli anni post-indipendenza. Il suo libro più famoso è The UnSimple, paragonato per il suo realismo magico a Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez. Prokhasko è tra l’altro nipote di Iryna Vilde, giornalista e scrittrice considerata un monumento della letteratura ucraina.
Zabuzhko, suo il “manifesto” delle femministe ucraine
Figura di grande rilievo nella letteratura ucraina, la 61 enne Oksana Zabuzhko (nativa di Lutsk) è diventata famosa in patria grazie al romanzo autobiografico Sesso ucraino: istruzioni per l’uso (1996), considerato il manifesto delle femministe ucraine. Poetessa a scrittrice fin dalla giovane età, aveva iniziato a pubblicare le sue prime opere solo una decina di anni prima, a causa dell’ondata di repressione che aveva portato all’arresto di numerosi intellettuali ucraini, tra cui i genitori. Il suo libro più recente, Il museo dei segreti abbandonati (2009), pone lo sguardo verso la storia dell’Ucraina attraverso tre epoche diverse: Seconda guerra mondiale, Anni 70, gli inizi del nuovo millennio. Fuggita dall’Ucraina allo scoppio della guerra, in occasione della Giornata Internazionale della Donna è intervenuta al Parlamento europeo a Strasburgo, per parlare della situazione delle sue concittadine sotto attacco russo. Tra le più apprezzate scrittrici del Paese attaccato dalla Russia c’è poi Maria Matios. 62 anni, nata in un villaggio al confine con la Romania, nel corso della carriera ha vinto numerosi premi (il suo romanzo più famoso è Sweet Darusia) ed è stata anche deputata della Verkhovna Rada. Mentre i missili russi distruggevano il teatro di Mariupol, nei sotterranei di quello di Ivano-Frankivsk andava in scena Nazione, pièce tratta da un suo libro.
Kostenko, la scrittrice diventata leggenda
Classe 1930, Lina Kostenko è una leggenda in Ucraina: è infatti considerata la scrittrice più rappresentativa dei Šistdesjatnyky, gruppo di giovani intellettuali che a cavallo tra Anni 50 e 60 si opposero al regime sovietico con le loro opere, stampate e diffuse in clandestinità. Osteggiata a lungo dal Cremlino, solo nel 1977 ebbe di nuovo il permesso di pubblicare. Due anni dopo il suo capolavoro: Marusja Čuraj, romanzo storico su una cantante di musica popolare ucraina del XVII secolo. Spettatrice del disastro di Chernobyl del 1986, tredici anni dopo ha dato alle stampe scrisse Zona vidčužennja (“Zona di estraniamento”), in cui ha affrontato il dramma dell’era postatomica.
Ilya Kaminsky: lo scrittore sordo di Odessa
Davvero particolare anche la storia di Ilya Kaminsky, nato nel 1977 a Odessa: ha perso l’udito quando aveva quattro anni, utilizzando poi la sordità come forma di dissenso contro tirannia e violenza, come ha scritto il New Yorker. Originario dell’Urss, poco prima della sua dissoluzione Kaminsky si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, dove ha ottenuto asilo politico. Ma ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra, come dimostra la raccolta di poesie Dancing in Odessa. Da non perdere il romanzo Repubblica sorda, ambientato in un Paese occupato, scosso da disordini politici.
Dmitruk, la poesia contro l’occupazione della Crimea
È originaria Fastiv (oblast’ di Kiev) la romanziera, poetessa e drammaturga Anna Bagriana. 41 anni, è considerata una delle autrici più interessanti della nuova letteratura ucraina. Più “navigato” Viktor Neborak, nato nel 1961 a Ivano-Frankove, oblast’ di Leopoli. È uno dei membri fondatori del gruppo Bu-Ba-Bu, che unendo poesia e performance ha svolto un ruolo centrale nella rinascita culturale dell’Ucraina. Chiude questa short list una poetessa, Anastasia Dmitruk, con i suoi 31 anni la più giovane di tutti gli autori citati. Il video che la riprende mentre legge la sua poesia “Mai e poi mai possiamo essere fratelli” scritta in russo in risposta all’occupazione della Crimea da parte di Mosca nel 2014, vanta 20 milioni di visualizzazioni su YouTube.