Appostarsi apposta è un’arte. Bisogna andare a bottega per impararla. «Che ore sono?». «Non so, che ore vorresti essere?». In questi mesi si è perso il tempo, i primi son stati i secondi, i secondi son minuti, piccoli mostri onnivori. «Abbiamo parlato di tutto pur di non parlare di niente». È in un film anacronologico di Scola, Che ora è, con Mastroianni e Troisi. Ci scrissi un palindromo su quel padre e su quel figlio e su quella giornata particolare: «Ore di vetro sorte videro». Stiam cercando di sovrapporre la nostra vita di prima a ciò che c’è (non c’è) ora. Stinto di sopravvivenza. Il tempo fugge a gambe legate. Erano le sette e mezza di sera di maggio sul volo per Milano. Avevo acquistato il biglietto solo due ore prima. Ficcato due mutande e un vestito nello zaino da montagna e via. Era bellissima la vita di prima: la vita con scarso preavviso.
Era bellissima la vita senza preavviso
LA POSTA AL CUORE. In questi mesi si è perso il tempo. I primi son stati i secondi, i secondi son minuti, piccoli mostri onnivori. Ricordando “Che ora è” di Ettore Scola nell’anniversario della sua nascita.
