Intervenuto a Mattino Cinque, Matteo Salvini ha parlato della scissione del M5s e della nascita di Insieme per il Futuro. «Io non so cosa stia cercando di fare Di Maio. Sono settimane che leggiamo di beghe, litigi, di chi va e di chi viene… Sui giornali leggo che ci sono di mezzo litigi sulle poltrone, sul limite del secondo mandato e che, chi è uscito dal M5S, ha cambiato partito per essere rieletto», ha detto il leader del Carroccio. «Io sono 30 anni che sono nella Lega e penso che quando cambi partito e non molli la poltrona, simpatico non mi stai».

Salvini, le parole su cittadinanza italiana e migranti
Il leader della Lega ha inoltre affrontato il tema della cittadinanza italiana e quello dei migranti. Sul primo ha detto: «Non è un biglietto di ingresso al luna park è una scelta di vita che va fatta e voluta consapevolmente e, aggiungo, meritata. La cittadinanza va decisa al compimento del 18esimo anno, quando si diventa maggiorenni, come la patente». E poi: «Scorciatoie e regali irrispettosi anche nei confronti dei ragazzi e delle ragazze stesse non si possono accettare. Non vorrei che il Parlamento litigasse mesi sullo Ius soli, sulla cittadinanza, il ddl Zan o la legalizzazione della droga. Io dico che dobbiamo occuparci di lavoro, lavoro, lavoro». Così sui migranti: «Stiamo accogliendo i naufraghi che, quando sbarcano, fanno le storie su TikTok. Noi vogliamo aiutare mamme e bimbi che vengono dall’Ucraina, come stanno facendo ora tanti italiani, ma non possiamo permetterci decine di migliaia di sbarchi senza limiti».

Calenda: «È una legislatura in cui la coerenza è andata a farsi benedire»
Sulla scissione del M5s si è espresso, certo in termini non lusinghieri anche Carlo Calenda. Il problema,
ha detto in un video pubblicato sui social il leader di Azione, non è Luigi Di Maio, «che in un Paese normale verrebbe preso a pernacchie e finirebbe lì», ma chi gli va appresso. Come «Enrico Letta, che dice: “La nostra funzione è fare il magnete”. Di chi? Di Conte e Di Maio? Dei rottami?». Duro l’attacco di Calenda al ministro degli Esteri: «Di Maio cerca di far dimenticare i disastri che ha fatto dicendo: “Io sono per la competenza”. Di Maio, per la competenza? E non è che dice: “Ok, ho sbagliato tutto. Me ne vado un po’ a meditare sui casini che ho fatto”, ma: “Adesso sono cambiato”». E poi: «È la sensazione della chiusura di una stagione disastrosa, di una legislatura in cui la coerenza è andata a farsi benedire e la politica ha tradito ogni promessa, e in cui, alla fine, hanno dovuto chiamare Mario Draghi e chiedere a Mattarella di rimanere, cioè di fare entrare gli adulti nella stanza».
Metà del Paese non vota disgustato da una politica che delega agli adulti (Draghi e Mattarella) le sue responsabilità. Ma si discute di Di Maio che parla di competenza e si allea con Sala che guarda a Brugnaro che ha rotto con Toti. Non trovate che ci sia qualcosa di surreale? pic.twitter.com/GYGqAzhC12
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) June 24, 2022