Benzinai, le sigle revocano lo sciopero: non ci sarà il secondo giorno di chiusura
Da 48 ore lo sciopero viene ridotto a 24. Non il risultato dell’incontro con il ministero di oggi, ma il fatto che «i cittadini hanno capito», secondo quanto comunica Figisc e Fegica. Già ieri la Faib Confesercenti aveva annunciato che lo sciopero sarebbe durato un solo giorno.
Originariamente si parlava di 60 ore, poi di 48 e, alla fine, durerà soltanto 24 ore. La seconda giornata di sciopero è stata ufficialmente revocata. Dopo la scelta arrivata nella tarda serata di ieri da parte della Faib Confesercenti, anche le altre due sigle protagoniste della vicenda hanno scelto di ridurre la protesta. Fegica e Figisc Confcommercio, infatti, si sono schierati «a favore degli automobilisti non certo del governo» e con una nota congiunta hanno spiegato che da stasera lo scioperò finirà. Entrambi i sindacati hanno sottolineato che le criticità restano tante e che l’unico motivo della scelta è il benessere dei cittadini.
Un distributore con un cartello di sciopero (Getty)
Fegica: «La mobilitazione resta in piedi»
Ed è proprio sulle criticità che si concentrano le due sigle. Roberto Di Vincenzo, presidente di Fegica, ha dichiarato: «La mobilitazione resta in piedi». Nella nota delle due sigle si legge: «Pur riconoscendo di aver potuto interloquire in maniera costruttiva con il ministero che si è speso per diventare interlocutore propositivo, l’incontro ha confermato il persistere di molte criticità. Anche quest’ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi. Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori».
Le sigle: «I cittadini hanno capito»
Nel comunicato congiunto, Fegica e Figisc proseguono: «Ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto. I cittadini hanno perfettamente capito. È, quindi, a loro, ai cittadini che i benzinai si rivolgono, non certo al Governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile. I distributori quindi riapriranno già da questa sera».